Centrale nucleare di Fukushima: nuova perdita di acqua radioattiva
Ieri mattina, la centrale nucleare di Fukushima Daiichi ha registrato un’altra perdita di acqua contenente materiali radioattivi, con una quantità stimata di 5,5 tonnellate. La notizia è stata riportata dalla tv pubblica giapponese NHK, che ha evidenziato come questa acqua radioattiva fuoriuscisse dal condotto di scarico di un edificio dedicato alla depurazione delle acque contaminate, formando una pozza all’interno del sito. La Tokyo Electric Power Company (Tepco) ha confermato l’accaduto, avvenuto intorno alle 8.53 ora locale. Questo nuovo incidente si aggiunge alla serie di problemi che hanno colpito la centrale dopo il disastro nucleare del 2011.
Assicurazioni di sicurezza e impatto ambientale limitato
Durante un’ispezione, i lavoratori hanno individuato la perdita proveniente da un dispositivo impiegato per la purificazione dell’acqua contaminata. La maggior parte di questa acqua sembra essersi infiltrata nel terreno circostante, e un controllo nel canale nelle vicinanze non ha rilevato variazioni significative nei livelli di radiazioni. Tepco ha dichiarato che l’area in cui si è verificata la fuoriuscita è stata resa inaccessibile, ma si è impegnata a rimuovere il terreno intorno alla zona contaminata, poiché potrebbe essersi compromesso. Nonostante l’incidente, l’azienda ha sottolineato che non vi è stata un’alterazione rilevante nelle misurazioni delle radiazioni sul sito, riducendo così al minimo il rischio per il pubblico e confermando l’assenza di impatti ambientali al di fuori del complesso nucleare.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha supportato queste affermazioni, confermando che non si sono verificate fluttuazioni significative nei livelli di radiazioni misurati nel sito. L’evento è stato descritto come parte delle operazioni di smantellamento in corso nel sito, con l’acqua fuoriuscita che proviene dal sistema di filtraggio, e non dall’ALPS (Advanced Liquid Processing System) utilizzato per il trattamento delle acque. Inoltre, l’Aiea ha specificato che l’incidente non è legato al processo di scarico dell’acqua trattata, rassicurando sul fatto che non sono stati rilevati impatti ambientali esterni al sito.