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In Islanda: Stato di emergenza per eruzione a Reykjanes
Islanda ha dichiarato lo stato di emergenza a causa dell’eruzione vulcanica nella penisola di Reykjanes. L’eruzione ha causato danni alle condutture della centrale geotermica di Svartsengi, mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico e termico di migliaia di persone nell’area. Si teme che la lava in avanzamento possa danneggiare ulteriori infrastrutture, mettendo a repentaglio la quotidianità di migliaia di residenti.
La penisola di Reykjanes, situata nel sud-ovest dell’Islanda e vicina alla capitale Reykjavík, è teatro dell’eruzione iniziata giovedì mattina, con la lava che si riversa da una fessura lunga 3 chilometri. Le temperature previste per venerdì oscillano tra i -11 e i -6 gradi, rendendo ancora più critica la situazione. Le scuole prive di acqua calda per il riscaldamento hanno chiuso i battenti, così come la celebre attrazione turistica della Laguna Blu, alimentata dalle acque provenienti dalla centrale geotermica danneggiata.
Interventi e dichiarazioni
Le autorità islandesi hanno eretto barriere di roccia e terra per proteggere l’area dall’avanzata della lava, sebbene durante l’eruzione precedente abbiano mostrato efficacia solo parziale. La Prima Ministra Katrín Jakobsdóttir ha espresso la speranza che il ripristino dell’acqua calda avvenga entro venerdì a mezzogiorno, sottolineando la priorità data alla sicurezza delle persone e alla salvaguardia delle infrastrutture critiche. La valutazione della situazione geologica è stata compromessa dalle avverse condizioni climatiche, con neve e freddo che ostacolano il monitoraggio della fessura da cui fuoriesce la lava.
Il flusso di lava si è momentaneamente interrotto, ma secondo il geofisico Benedikt Ófeigsson dell’Istituto Meteorologico islandese, è probabile che si verifichino nuove eruzioni nei prossimi mesi. Dal 2021, l’Islanda ha registrato diverse eruzioni vulcaniche, con cinque eventi significativi prima dell’attuale, la maggior parte distanti da centri abitati o infrastrutture.