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Trump critica la decisione di non incriminare Biden
Donald Trump si è scagliato contro la decisione di non incriminare Joe Biden per avere preso “deliberatamente” documenti classificati. Trump ha denunciato un presunto doppio standard nel sistema giudiziario, sostenendo che i processi contro di lui siano stati selettivi e incostituzionali. Biden, dal canto suo, si è difeso affermando di aver collaborato con la giustizia e ha accusato Trump di aver mentito e di non aver collaborato.
Accuse di Trump e il confronto con il caso personale
Secondo Trump, il caso di Biden è “cento volte diverso e più grave” rispetto al suo. Ha criticato il rapporto del procuratore speciale, Roberto Hur, affermando che esista un doppio sistema di giustizia negli Stati Uniti. Mentre Trump è stato incriminato per documenti di Mar-a-Lago, Biden è stato “graziato” per documenti classificati trattenuti nonostante non fosse presidente all’epoca. Jason Miller, consulente di Trump, ha evidenziato questa presunta disparità nel trattamento giudiziario.
Replica di Biden e accuse di interferenze
Biden ha respinto le accuse, affermando di non aver divulgato informazioni classificate e ammettendo la necessità di una maggiore attenzione nella gestione dei documenti. Il procuratore speciale Hur ha riconosciuto che Biden si è appropriato deliberatamente di documenti classificati ma ha sostenuto che non ci siano basi per incriminarlo, citandone i problemi di memoria. Tuttavia, Miller ha considerato il rapporto come un caso di interferenza elettorale, soprattutto in vista delle prossime elezioni dove Trump potrebbe essere un avversario di Biden.