In Islanda: Terza eruzione vulcanica in due mesi
Giovedì mattina ha assistito all’ennesima manifestazione della forza della natura in Islanda: un vulcano nella penisola di Reykjanes è eruttato per la terza volta in soli due mesi. Questa penisola si trova nel sudovest del paese, a breve distanza dalla capitale Reykjavík. L’evento ha provocato la reazione delle autorità locali, con la vicina cittadina di Grindavík che era già stata colpita dalla lava e parzialmente evacuata.
L’eruzione è iniziata intorno alle 6 del mattino, con la lava che scorre da una fessura lunga ben 3 chilometri. Attualmente, il flusso di lava si sta dirigendo verso la Laguna Blu, rinomata area geotermale islandese e una delle principali attrazioni turistiche dell’isola. Le autorità hanno evacuato preventivamente l’area durante la notte, cercando di contenere i danni e garantire la sicurezza dei residenti e dei turisti.
Minaccia alle infrastrutture locali
La lava in movimento costituisce una seria minaccia per diverse infrastrutture nella regione, inclusa una centrale elettrica e vari impianti geotermici. Nonostante siano state erette barriere di roccia e terra per proteggere queste installazioni, durante l’eruzione precedente non hanno offerto una protezione adeguata. La situazione è sotto costante monitoraggio da parte delle autorità per evitare danni significativi.
In Islanda, gli terremoti e le eruzioni vulcaniche rappresentano eventi piuttosto comuni a causa della posizione geografica dell’isola lungo la linea di congiunzione tra le placche tettoniche nordamericana ed euroasiatica. Nella penisola di Reykjanes, l’attività vulcanica ha conosciuto una rinascita solo negli ultimi anni, dopo circa ottocento anni di apparente inattività. Dal 2021 ad oggi si sono verificate cinque eruzioni, tra cui quella attuale, che ha colpito la cittadina di Grindavík. Le eruzioni precedenti, a differenza di questa, si erano verificate in aree distanti da infrastrutture o centri abitati.