Condanna a morte sospesa per lo scrittore Yang Jun: l’Australia protesta
Il governo australiano ha dichiarato che la condanna a morte con sospensione della pena inflitta allo scrittore Yang Jun in Cina è stata definita “una notizia straziante”. Yang, detenuto dal 2019 per presunta violazione delle norme sulla sicurezza nazionale, ha affrontato un processo protrattosi nel tempo con verdetto e sentenza soggetti a continui ritardi.
La ministra degli Esteri australiana Penny Wong ha espresso sconcerto per l’accaduto, affermando che il governo è impegnato a reagire “nei termini più forti” a questa situazione. Il governo australiano ha costantemente sollecitato la Cina per garantire a Yang standard di giustizia, equità procedurale e trattamento umano in linea con le norme internazionali e gli obblighi legali.
Impegno australiano per la difesa di Yang Jun
In un comunicato, la ministra Wong ha ribadito l’impegno a sostenere Yang e ha promesso di continuare a pressare per il suo benessere, inclusa l’assistenza medica adeguata e il supporto consolare per lui e la sua famiglia. Wong ha dichiarato: “Tutti gli australiani desiderano che lo scrittore sia riunito alla sua famiglia e noi manterremo il nostro impegno. Il governo australiano è sconvolto dal verdetto di condanna a morte con sospensione della pena ricevuto da un cittadino australiano a Pechino”.
Il governo australiano è consapevole che la condanna potrebbe trasformarsi in ergastolo se Yang non commette reati gravi durante il periodo di due anni di sospensione. Tuttavia, la ministra Wong ha sottolineato che questa notizia è devastante per Yang, la sua famiglia e tutti coloro che lo hanno sostenuto, riconoscendo l’angoscia che stanno vivendo dopo anni di incertezza. Ha elogiato la forza dimostrata da Yang e dalla sua cerchia più stretta di amici e familiari in un periodo così difficile.
La reazione della Cina e la conferma della condanna
La Cina ha confermato la condanna a morte con sospensione della pena per lo scrittore sino-australiano Yang Jun, accusato di spionaggio. Il tribunale di Pechino lo ha riconosciuto colpevole e ha deciso la sentenza che prevede due anni di esecuzione sospesa, oltre alla confisca di tutti i suoi beni personali. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha annunciato la decisione durante il briefing quotidiano.
Questa mossa ha suscitato una forte reazione da parte del governo australiano, che ha definito la situazione “straziante”. La ministra Wong ha assicurato che il governo comunicherà la propria risposta in termini decisi. Resta da vedere come evolverà la vicenda e se ci saranno ulteriori sviluppi riguardo alla condanna di Yang Jun.