![Orbán tiene la Svezia fuori dalla NATO: una controversia diplomatica in corso 1 20240205 170511](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240205-170511.webp)
Ora è Orbán a tenere la Svezia fuori dalla Nato
Il giorno dopo l’agitazione a Bruxelles, la tensione si sposta verso l’Ungheria. Viktor Orbán, il primo ministro ungherese, si trova al centro di una controversia diplomatica che coinvolge la Svezia e l’intera NATO. L’Ungheria, l’unico Paese dell’alleanza atlantica a non aver ancora ratificato l’ingresso degli scandinavi, si trova ora sotto i riflettori internazionali. Questa situazione pone Orbán in una posizione di potere, con la possibilità di influenzare l’adesione svedese all’alleanza.
Orbán e Kristersson: una questione di incontri e rinvii
Giovedì, durante i negoziati sull’aiuto all’Ucraina, Orbán e il premier svedese Ulf Kristersson hanno avuto un breve scambio di parole che potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro della Svezia in seno alla NATO. Kristersson ha declinato l’invito a Budapest, affermando che i rapporti con l’Ungheria verranno affrontati una volta che la Svezia sarà ufficialmente parte dell’alleanza. Tuttavia, le cose si complicano poiché il parlamento ungherese aveva programmato una sessione straordinaria per votare sull’adesione della Svezia, ma tale voto potrebbe slittare a causa dell’assenza di un incontro tra i due leader.
La posizione decisa di Orbán e l’accordo sull’Ucraina
Nonostante le pressioni e le attese della comunità internazionale, Orbán si mantiene saldo nella sua posizione. Durante un intervento su Radio Kossuth, ha chiarito il suo punto di vista riguardo all’accordo sull’Ucraina, enfatizzando il suo rifiuto di fornire armi o finanziamenti per scopi bellici. Orbán ha sottolineato che i 50 miliardi decisi andranno a coprire spese civili per evitare il collasso economico dell’Ucraina, senza contribuire a fini militari.
Una strategia di pace contro la logica di guerra
Orbán ha sottolineato la necessità di riportare la pace, criticando implicitamente i leader europei per la loro “logica di guerra” durante i negoziati a Bruxelles. Questa posizione, che potrebbe sembrare isolazionista, è in realtà una mossa strategica per il premier ungherese, che cerca di mantenere la sua immagine di “Gianburrasca” europeo. La sua determinazione potrebbe avere un impatto non solo sul futuro della Svezia nella NATO, ma anche sulla politica estera continentale nel suo complesso. Orbán, con la sua retorica decisa e la sua posizione ferma, continua a tenere la Svezia in sospeso, mettendo in discussione l’unità e la coesione dell’Alleanza Atlantica.