A Varese: Matrimonio con saluto romano suscita indignazione
Il sindaco di Varese, Davide Galimberti, esponente del Partito Democratico, ha espresso ferma condanna per quanto accaduto durante un matrimonio celebrato nella sede del Comune di Varese con un saluto romano. Definendo l’episodio ‘inaccettabile’, Galimberti ha sottolineato l’importanza dei valori di antifascismo e libertà che il Comune rappresenta, dichiarando che gesti e slogan di matrice fascista non devono trovare spazio nella società o all’interno delle istituzioni. Il sindaco ha invitato le forze dell’ordine a fare piena chiarezza sull’accaduto, identificare i responsabili e intraprendere le azioni penali necessarie.
Alessandro Limido, presidente dell’associazione di estrema destra che ha officiato il matrimonio incriminato, era regolarmente autorizzato per l’ordinamento legale a celebrare il matrimonio, come confermato dal sindaco Galimberti. Il Comune ha svolto controlli accurati per verificare i requisiti necessari, assicurandosi che la cerimonia si svolgesse nel rispetto della legge e con la presenza delle forze dell’ordine. Galimberti ha evidenziato come episodi simili stiano diventando sempre più frequenti, sottolineando la necessità di una risposta chiara e univoca non solo a livello politico, ma anche da parte della comunità democratica e delle associazioni.
Chiesto lo scioglimento dell’associazione Do. Ra.
Il consigliere comunale Pagliarulo ha sollevato un’importante questione in merito all’associazione Do. Ra., notando con preoccupazione la persistenza di manifestazioni neofasciste e le controversie giudiziarie legate all’organizzazione. Pagliarulo ha interrogato sul motivo per cui, nonostante tali problematiche, non siano ancora state avviate azioni per lo scioglimento dell’associazione. Questo solleva un dibattito urgente sulla necessità di affrontare con determinazione e tempestività le organizzazioni che promuovono ideologie estremiste e pericolose per la coesione sociale.
In un contesto in cui il risorgere di simboli e gesti legati al passato totalitario rappresenta una minaccia per i valori democratici e antifascisti, è fondamentale un’azione concertata da parte delle istituzioni e della società civile per contrastare e condannare fermamente tali episodi. La vicenda del matrimonio a Varese richiama l’attenzione sull’importanza di preservare la memoria storica e di difendere i principi di convivenza civile, esigendo responsabilità e coerenza nell’affrontare situazioni che minano la democrazia e la pace sociale.