![Transizione dall'Reddito di Cittadinanza all'Assegno d'Inclusione: Incertezza e Nuovi Sfide a Milano 1 20240205 131305](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240205-131305.webp)
La transizione dall’Reddito di Cittadinanza all’Assegno d’Inclusione
La recente transizione dall’Reddito di Cittadinanza all’Assegno d’Inclusione ha lasciato molte persone in uno stato di incertezza finanziaria e sociale. Claudio, un cittadino milanese, esprime le sue preoccupazioni: ‘Sembra di stare in un limbo: con il reddito di cittadinanza prendevo 335 euro al mese oltre alla pensione d’invalidità per vivere insieme a mia moglie. Adesso con l’assegno d’inclusione non so se e quanto prenderò’. Questa incertezza caratterizza la vita di molti beneficiari che si trovano ora ad attraversare un periodo di transizione incerto e pieno di dubbi sul proprio futuro finanziario.
La situazione a Milano: un numero significativo di nuclei familiari coinvolti
La situazione a Milano riflette la complessità di questa transizione. Il direttore del patronato Inca della Cgil Milano, Daniele Bandi, condivide dati rivelatori: ‘Per tutto il mese di gennaio, ogni giorno avevamo la lista degli appuntamenti pieni’. Questo evidenzia l’alto numero di persone coinvolte e la necessità di supporto e chiarimenti in un momento di cambiamento così significativo. Nella sola città metropolitana di Milano, si contavano 23mila nuclei familiari che percepivano il reddito di cittadinanza.Bandi sottolinea le sfide che la transizione presenta: ‘Aspettiamo di vedere quanti di questi potranno accedere anche all’assegno – prosegue Bandi – ma ci aspettiamo una platea molto ridotta’. L’ipotesi di avere solo ‘tra i 5 e i 7mila percettori dell’assegno d’inclusione’ rappresenta una significativa riduzione rispetto al numero precedente di beneficiari. Questa drastica diminuzione solleva interrogativi su come le persone escluse affronteranno questa transizione e quali saranno le misure di supporto disponibili per loro.
Effetti sui servizi sociali e la necessità di un sostegno adeguato
La riduzione del numero di beneficiari solleva preoccupazioni sui servizi sociali. Bandi spiega: ‘Noi stiamo provando a indirizzarli ai servizi sociali perché per queste persone non esiste una prestazione che sostituisca il reddito di cittadinanza’. Questo sottolinea la necessità di un sostegno continuo e mirato per coloro che potrebbero non essere più idonei a ricevere l’Assegno d’Inclusione.Il cambiamento nelle politiche sociali può avere ripercussioni significative sul benessere delle persone coinvolte. Bandi conclude: ‘Dunque sarà interessante vedere tra qualche mese gli effetti che ci saranno sui servizi sociali’. Questo suggerisce la complessità della situazione e la necessità di monitorare da vicino l’impatto di tali cambiamenti sulle persone e sul sistema di supporto sociale nel suo complesso.