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Alberto Balboni difende il progetto sul premierato: coerenza e critiche
Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali, difende con fermezza il testo sul premierato, definendolo un progetto ‘coerente’ nonostante le critiche ricevute. Rispondendo ai dubbi sollevati, Balboni afferma: ‘Il testo è coerente e tutti i problemi sollevati sono stati risolti. Manca solo l’ultimo tassello, quello sulla sfiducia’. Tuttavia, la decisione sulla questione non è solo di natura tecnica, ma profondamente politica. Balboni spiega: ‘E allora aspettiamo che si riuniscano, credo al ritorno di Giorgia Meloni dal Giappone, e prendano una decisione’.
Le opzioni anti-ribaltone e le distinzioni proposte
Riguardo alle possibili opzioni anti-ribaltone, Balboni delinea alcune distinzioni cruciali presenti nel dibattito. ‘Nella legge del governo si parla genericamente di ‘cessazione della carica’ del presidente del Consiglio. Noi avevamo estrapolato due cause; quella di forza maggiore, quando il presidente del Consiglio muore, o decade, o si dimette, e quella in cui viene sfiduciato’. Queste sfumature, secondo Balboni, sono essenziali per comprendere il funzionamento del sistema politico. L’ex presidente del Senato pone l’accento anche sull’importanza della coesione all’interno della maggioranza: ‘Certo, se resta compatta come vorrebbero logica e coerenza parliamo del nulla. Ma c’è l’ipotesi che una fetta della maggioranza passi con l’opposizione e con lei presenti una mozione’.
La stabilità politica e le sfide del panorama italiano
Balboni riflette sulle sfide della stabilità politica in Italia, evidenziando le complessità del panorama attuale. ‘Chi avrebbe pensato che nel 2018, dopo la vittoria del centrodestra, la Lega avrebbe dato vita a un governo con i Cinque Stelle, poi l’M5S ne avrebbe formato uno con Pd e Leu, e dopo la Lega sarebbe tornata al governo assieme a Pd, M5S e Leu? Io no’. Queste vicissitudini politiche richiamano la necessità di trovare soluzioni che garantiscano una maggiore stabilità nel sistema. Balboni conclude con una nota critica sul ruolo del filosofo all’interno di questo contesto: ‘Il problema è che lui è un filosofo’.