La protesta italiana contro la modifica del reato di stupro nell’UE
La petizione italiana in crescita contro la modifica proposta al reato di stupro nell’Unione Europea sta guadagnando sempre più sostegno. Donne italiane, parlamentari e associazioni femministe si stanno mobilitando contro il Consiglio europeo, che desidera apportare cambiamenti critici alla definizione del crimine. Secondo Pina Picierno, relatrice italiana al Parlamento europeo, la modifica proposta comporterebbe l’eliminazione dell’articolo che attualmente definisce lo stupro come un atto sessuale senza il consenso esplicito della donna.
La resistenza alla modifica dalla Convenzione di Istanbul
Il reato di stupro è strettamente collegato alla Convenzione di Istanbul, un accordo fondamentale che alcuni paesi stanno mettendo in discussione. Recentemente, venti deputati e deputate dell’intergruppo ‘Donne, diritti e pari opportunità’ hanno scritto alla premier Meloni, chiedendole di opporsi alla cancellazione delle disposizioni stabilite dalla Convenzione. In una lettera indirizzata a Meloni, si legge: ‘Confidiamo che non vorrà sottrarsi a questa battaglia in difesa dei diritti delle donne’.Le associazioni femministe si mobilitano attraverso una petizione su Change.org, promossa dall’associazione Differenza Donna, contro ciò che definiscono ‘uno sfregio alle donne che l’Europa non può fare’. La petizione, che ha raccolto oltre 5000 firme in meno di 16 ore, mira a contrastare la modifica proposta, chiedendo che ogni atto sessuale senza consenso venga considerato stupro. Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donne, afferma: ‘Non ci fermeremo. Siamo pronte ad andare a Bruxelles e mostrare la forza delle donne’.