Crisi in Azione: lamentele e dimissioni per la deriva elettorale
Una serata densa di tensione e delusione ha caratterizzato l’assemblea di Azione, con esponenti di spicco che esprimono apertamente il proprio dissenso riguardo alla situazione attuale del partito.
Accuse di tradimento e mancanza di democrazia
Le dichiarazioni di Giacomo Graziosi, che ha deciso di non rinnovare la tessera di Azione, evidenziano un profondo disagio interno al partito. Graziosi non risparmia critiche nei confronti di Carlo Calenda, accusandolo di aver trasformato il partito in un mero strumento mediatico: “Un partito che in realtà è un account Twitter e Instagram.” Queste parole riflettono un sentimento diffuso tra molti iscritti, che vedono con preoccupazione la deriva del movimento politico.Le lamentele si concentrano anche su un presunto deficit di confronto democratico, con Sergio Palmieri che paragona l’attuale situazione a un “accotellamento alle spalle”. L’ex presidente del quartiere Porto, figura storica vicina a Forlani, manifesta un profondo rammarico per l’attuale direzione intrapresa da Azione. Le dimissioni e le critiche interne rischiano di indebolire ulteriormente il partito, già alle prese con una fase critica della propria esistenza.La serata è stata caratterizzata da un clima di tensione e disillusione, con diverse figure di spicco che esprimono apertamente il proprio dissenso e la propria delusione riguardo alla deriva elettorale di Azione. Le accuse di mancanza di democrazia e di tradimento dei valori originari del partito mettono in luce una profonda frattura interna che potrebbe avere conseguenze significative sul futuro della formazione politica.