Lecce: Magistrata minacciata e sotto scorta
Lecce, una tranquilla città nel cuore del Salento, è stata scossa da un sinistro avvertimento alla magistratura. La (ex) più giovane magistrata d’Italia, Francesca Mariano, si è trovata al centro di una vicenda inquietante che ha richiesto un potenziamento delle misure di sicurezza intorno a lei. La scoperta avvenuta durante la notte tra giovedì e venerdì ha gettato luce su una minaccia particolarmente macabra: una testa di capretto insanguinata è stata recapitata alla sua porta, con una lama da macellaio conficcata al suo interno.
La giudice, avvertita dai miagolii sospetti dei suoi gatti, ha fatto una scoperta che ha innescato un’indagine serrata da parte delle autorità. La presenza di possibili intrusi è stata confermata dai filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, alimentando i timori per la sua incolumità e la necessità di un incremento delle misure di sicurezza a lei dedicate. La polizia ha intensificato la vigilanza e ha predisposto l’utilizzo di un’auto blindata e un’ulteriore agente di scorta per garantire la protezione della magistrata minacciata.
Minacce e solidarietà nella magistratura
Le minacce rivolte alla magistratura non sono nuove, specialmente quando si tratta di contrastare organizzazioni criminali radicate sul territorio. Nel caso specifico di Francesca Mariano, le pressioni sembrano derivare dal suo coinvolgimento nel processo contro il clan Lamendola-Cantanna, ritenuto legato alla criminalità organizzata. Le istituzioni, a partire dall’Associazione Nazionale Magistrati, hanno espresso la propria solidarietà e vicinanza alla collega minacciata, sottolineando l’importanza di una risposta decisa da parte delle autorità investigative per individuare i responsabili.
La magistratura locale, rappresentata dal presidente Vincenzo Scardia, ha dichiarato che la determinazione nel perseguire il dovere con rigore e professionalità è fondamentale per contrastare queste forme di intimidazione. La solidarietà e il sostegno della società civile e della magistratura sono cruciali per garantire che attacchi del genere non compromettano l’amministrazione della giustizia. Le minacce, se da un lato rappresentano un pericolo oggettivo, dall’altro possono rafforzare la determinazione di fronteggiare la criminalità organizzata e difendere l’integrità della magistratura.