Schede SIM e Cellulari: Il Business Illecito dietro le Sbarre
La squadra mobile della questura di Asti, in collaborazione con le forze dell’ordine di Napoli, Agrigento e Viterbo, ha smantellato un giro di affari illecito che ha destato molta attenzione. Quattro persone sono state arrestate con l’accusa di far parte di un’associazione per delinquere che aveva come obiettivo la consegna di telefoni cellulari all’interno di diverse carceri italiane, tra cui Ascoli, Asti, Saluzzo, Agrigento, Catania, Benevento, Teramo e Ariano Irpino. L’enorme giro di affari illecito ha superato i “100mila euro” in soli tre mesi, segnando un precedente preoccupante nel sistema carcerario italiano.
Telefoni Cellulare di Contrabbando: Comunicazione dietro le Sbarre
L’uso dei telefoni cellulari di contrabbando dietro le sbarre è diventato una pratica comune, non solo come strumento di comunicazione con l’esterno ma anche come merce di scambio tra detenuti. Gli smartphone venivano rivenduti a prezzi considerevoli all’interno delle carceri, dimostrando l’ingegno e la creatività di coloro che cercano di farli entrare illegalmente. Il prezzo di mercato per uno smartphone arrivava a “1.000 euro”, mentre per i microtelefoni si fermava a “300 euro”. Questi dispositivi non rappresentano solo un mezzo per mantenere i legami con l’esterno, ma diventano anche oggetti di valore all’interno del sistema carcerario, alimentando un mercato clandestino di tecnologia di contrabbando.
Strategie Ingenue e Casi Curiosi
Nei casi registrati, emergono strategie ingenue e talvolta bizzarre adoperate per far entrare i telefoni cellulari di contrabbando dietro le sbarre. Nel carcere di Ascoli, ad esempio, le spedizioni sono state intercettate grazie all’opera accurata degli agenti di polizia penitenziaria. Una madre, nel tentativo di portare conforto al figlio detenuto, ha nascosto un telefonino all’interno di seppie in umido. Gli agenti, attenti ai dettagli, hanno scoperto il tentativo di contrabbando e hanno agito di conseguenza. Altri detenuti hanno ricevuto telefoni cellulari nascosti in pacchi di cibo, come i cannoli siciliani, dimostrando la varietà di modi con cui si cerca di introdurre dispositivi illegali all’interno delle strutture carcerarie.
La lotta contro il contrabbando di telefoni cellulari dietro le sbarre rimane una sfida costante per le autorità competenti. Il lavoro certosino delle forze dell’ordine è fondamentale per contrastare queste attività illecite e preservare la sicurezza all’interno delle carceri italiane. La scoperta di queste reti criminali mette in luce la necessità di rafforzare i controlli e implementare misure preventive più efficaci per contrastare il traffico di dispositivi illegali all’interno delle strutture detentive.