“Sgarbi? Non voglio commentare”: Sangiuliano respinge le domande dei giornalisti
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha evitato di rispondere alle domande dei cronisti al suo arrivo al teatro Barone di Melito, in provincia di Napoli. Qui si tiene il congresso provinciale di Fratelli d’Italia, e l’attenzione dei presenti era incentrata sulle dimissioni richieste a Vittorio Sgarbi, sottosegretario, e sulle accuse mosse proprio nei confronti del ministro Sangiuliano. Il critico d’arte ha ritenuto il ministro responsabile di aver segnalato all’Antitrust le lettere anonime che denunciavano il suo presunto conflitto di interessi, definendolo anche un “uomo senza dignità”.
Sangiuliano ha preferito non affrontare direttamente la questione, dirigendosi invece verso il palco per discutere dei successi ottenuti dal suo dicastero negli ultimi mesi. Ha sottolineato i risultati raggiunti in luoghi di importanza culturale come Pompei e Palazzo Fuga a Napoli, senza entrare nel merito delle polemiche che lo coinvolgevano. Nel pomeriggio, il ministro era atteso a un convegno presso la mostra d’Oltremare di Napoli insieme al sindaco Gaetano Manfredi, anche se la sua partecipazione risultava incerta.
Accuse e polemiche: la vicenda tra Sangiuliano e Sgarbi
Le tensioni tra Sangiuliano e Sgarbi sono emerse in seguito alle accuse del critico d’arte riguardo al presunto coinvolgimento del ministro nella segnalazione delle lettere anonime. Sgarbi ha definito l’atteggiamento del ministro come mancante di dignità, scatenando un acceso confronto mediatico. Sangiuliano, al contrario, ha scelto di mantenere un profilo riservato durante l’evento a Melito, evitando di alimentare ulteriori polemiche con dichiarazioni pubbliche.
Le voci riguardanti un presunto coinvolgimento del ministro nella vicenda delle lettere anonime hanno generato speculazioni e dibattiti all’interno della politica locale. La decisione di Sangiuliano di non commentare direttamente le accuse potrebbe essere interpretata come un tentativo di evitare ulteriori conflitti pubblici e mantenere la concentrazione sulle attività del suo dicastero. La situazione rimane incerta, con l’attenzione mediatica ancora focalizzata sulle dinamiche interne a Fratelli d’Italia e al Ministero della Cultura.
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