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Aggressione al Preside a Lucera: la Comunità Educativa in Allarme
Una situazione di inquietudine si è diffusa tra le aule dell’Istituto Bozzini-Fasani di Lucera, in provincia di Foggia, dove si è verificato un episodio di violenza che ha visto vittima il dirigente scolastico, Pasquale Trivisonne. La madre di un studente, che era stato oggetto di bullismo da parte di compagni di classe, ha aggredito fisicamente il preside, non ritenendo adeguato il provvedimento di sospensione di cinque giorni inflitto agli aggressori del figlio, che avevano inoltre diffuso il video dell’episodio di bullismo online.
Il preside Trivisonne ha dovuto ricevere cure mediche, con ferite giudicate guaribili in cinque giorni. La notizia ha suscitato reazioni nel mondo politico e scolastico, con il consigliere regionale pugliese Antonio Tutolo che ha evidenziato la gravità dell’aggressione: “Se siamo arrivati alle aggressioni fisiche a un dirigente scolastico per aver fatto il proprio dovere allora dobbiamo rivedere tante cose della nostra società”.
Solidarietà e Preoccupazione nel Mondo Scolastico
La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sul clima di rispetto all’interno delle istituzioni educative. Tutolo ha espresso solidarietà al dirigente aggredito, estendendola anche a Marco Cesario, un altro dirigente scolastico di Taranto, che aveva subito un’aggressione soltanto pochi giorni prima. “Non dobbiamo assolutamente ammettere e far passare sotto silenzio situazioni del genere”, ha dichiarato il consigliere, sottolineando l’importanza di preservare i “capisaldi educativi” per garantire una formazione civica adeguata ai giovani.
La posizione espressa da Tutolo pone l’accento sull’essenzialità di un sistema che promuova il dialogo come principale strumento di risoluzione dei conflitti, contrastando la spirale di violenza. “I nostri figli devono diventare buoni cittadini che sappiano trovare solo nel dialogo, anche serrato, la soluzione ai problemi”, ha ribadito Tutolo, evidenziando al contempo la necessità di proteggere adeguatamente le vittime di bullismo.
La Risposta delle Istituzioni
L’aggressione subita dal preside Trivisonne non è un caso isolato, ma s’inserisce in un contesto più ampio di violenza che colpisce il personale scolastico. Questi episodi sollevano interrogativi urgenti sulle misure di sicurezza e sul tipo di supporto che deve essere offerto ai dirigenti scolastici nel gestire situazioni tanto delicate. Il consigliere Tutolo ha messo in evidenza come sia fondamentale un intervento incisivo e una riflessione collettiva: “Aggiungere altra violenza non serve assolutamente a niente”.
Il tema della sicurezza nelle scuole e del rispetto reciproco tra studenti, insegnanti e dirigenti scolastici è al centro dell’attenzione delle istituzioni educative, che sono chiamate a rafforzare il proprio impegno nella prevenzione e nella gestione del bullismo e di ogni forma di violenza.
Un Cammino Verso la Prevenzione e l’Educazione
La prevenzione del bullismo e la promozione di un ambiente scolastico basato sul rispetto reciproco richiedono un impegno congiunto da parte di famiglie, istituzioni scolastiche e autorità. Programmi educativi, attività di sensibilizzazione e la formazione del personale scolastico rappresentano gli strumenti cardine per costruire un contesto educativo sicuro.
Al tempo stesso, è necessaria una maggiore consapevolezza delle conseguenze legali che comportamenti come l’aggressione al preside possono avere. La responsabilità educativa non può ricadere esclusivamente sulle scuole, ma deve essere un valore condiviso da tutta la società. L’episodio di Lucera è un chiaro segnale di allarme che invita a una riflessione profonda sul ruolo dell’educazione civica nel contesto sociale attuale.
Una Comunità Che Cerca Risposte
La comunità di Lucera, insieme a quella più ampia degli educatori e degli operatori scolastici, cerca risposte concrete a un fenomeno preoccupante che mina le fondamenta del sistema educativo. La tutela dell’incolumità dei docenti e dei dirigenti scolastici è imprescindibile per garantire la continuità e l’efficacia del processo educativo. Allo stesso tempo, la protezione degli studenti vittime di bullismo è una priorità assoluta.
La strada verso la risoluzione di queste criticità passa attraverso l’ascolto, il dialogo e l’intervento tempestivo. La collaborazione tra istituzioni scolastiche, famiglie e forze dell’ordine diviene, in questo quadro, il pilastro su cui costruire una strategia efficace. Il confronto aperto e costruttivo può contribuire a prevenire altri casi simili e, soprattutto, a rendere le scuole luoghi più sicuri dove crescere e imparare.
Foto Credits: ilfattoquotidiano.it