Omicidio a Bicinicco: donna uccide con forbici e lancia acido sul volto della vittima
Un tragico episodio di violenza ha scosso il tranquillo paese di Bicinicco, in provincia di Udine. Una donna di 42 anni, Silvia Comelli, residente a Reana del Rojale, ha ucciso con un paio di forbici il 43enne Stefano Iurigh. Il delitto si è consumato nella casa della vittima, situata nella zona centrale del paese friulano.
Dopo aver inflitto le mortali ferite, Comelli ha gettato acido muriatico sul volto di Iurigh, un gesto che ha reso ancora più macabra la scena del crimine. Subito dopo, la donna ha chiamato i soccorsi e i carabinieri, confessando l’omicidio. Tuttavia, dopo una breve dichiarazione, si è chiusa in un silenzio totale.
Indagini in corso: il ruolo della droga e i rapporti tra i due
Gli investigatori stanno cercando di comprendere il movente dell’omicidio e la natura dei rapporti tra Comelli e Iurigh. La donna ha dichiarato che Iurigh era un amico, ma non ha fornito ulteriori dettagli a causa del suo stato confusionale. I due si erano conosciuti al Sert, un servizio che entrambi frequentavano da anni per gravi problemi di tossicodipendenza.
Nonostante le difficoltà iniziali, le autorità non escludono che tra i due possa esserci stata una relazione anche di natura sentimentale. La casa dove è avvenuto il delitto è stata posta sotto sequestro, e saranno effettuati riscontri scientifici per chiarire se il movente sia riconducibile al mondo della droga.
Analisi tossicologiche e autopsia
Prima di essere trasferita in carcere, Silvia Comelli è stata sottoposta a test tossicologici per verificare la presenza di sostanze stupefacenti nel suo organismo. La stessa procedura sarà seguita per la vittima durante l’autopsia, che verrà eseguita nei prossimi giorni.
Nei primi momenti dopo l’arrivo dei carabinieri, la donna era in evidente stato confusionale, pronunciando frasi sconnesse. Quando è stata raggiunta dal suo legale di fiducia, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, complicando ulteriormente le indagini.
Un paese sconvolto: chi era la vittima
Stefano Iurigh, la vittima dell’omicidio, non era molto conosciuto a Bicinicco. L’uomo lavorava come manutentore nel settore della cantieristica navale e spesso si recava all’estero per lavoro. Si era trasferito da poco nel piccolo centro friulano dopo la fine di una lunga relazione sentimentale, da cui aveva avuto anche dei figli.
La notizia del delitto ha sconvolto la comunità locale, che ora si interroga su cosa possa aver scatenato una tale violenza. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire gli ultimi giorni di vita di Iurigh e di comprendere se ci siano stati segnali premonitori di quanto accaduto.
Prossimi passi delle indagini
Le autorità stanno esaminando tutti gli elementi a disposizione per fare luce su questo drammatico episodio. Oltre alle analisi tossicologiche e all’autopsia, gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze e prove per capire se vi siano stati altri episodi di violenza tra i due.
La casa di Iurigh è stata minuziosamente ispezionata per trovare eventuali tracce che possano aiutare a chiarire il contesto in cui è avvenuto l’omicidio. Saranno inoltre analizzati i dispositivi elettronici dei due protagonisti, nella speranza di trovare messaggi o comunicazioni che possano fornire ulteriori dettagli sui loro rapporti.
La comunità in attesa di risposte
Mentre le indagini proseguono, la comunità di Bicinicco resta in attesa di risposte che possano spiegare l’origine di questa tragedia. Gli abitanti del paese sono sotto shock, incapaci di comprendere come un episodio di tale violenza sia potuto accadere proprio nel loro tranquillo borgo.
Le autorità locali hanno espresso il loro cordoglio alla famiglia della vittima e hanno promesso di fare tutto il possibile per portare alla luce la verità. La vicenda ha messo in luce anche il problema della tossicodipendenza, un tema che spesso viene sottovalutato ma che può avere conseguenze devastanti.