Arresti per Estorsione ai Dannni della Famiglia Gattuso
Un’operazione di polizia ha portato alla luce una trama estorsiva che ha visto coinvolta la famiglia di Rino Gattuso, ex calciatore di fama internazionale. Le indagini, condotte dai carabinieri e coordinate dal procuratore Vincenzo Capomolla, hanno portato all’arresto di due persone: Aldo Abbruzzese, considerato un affiliato di spicco della cosca locale di Corigliano, e Mustapha Hamil, cittadino marocchino accusato di essere la “manovalanza” del clan.
Intimidazioni e Richiesta di Pizzo
Secondo quanto riportato, i familiari di Gattuso sarebbero stati vittime di una serie di atti intimidatori che si sono susseguiti nei mesi di aprile, ottobre e dicembre del 2023. Ida e Franco Gattuso, sorella e padre dell’ex centrocampista, hanno visto le proprie auto incendiate in episodi ritenuti come messaggi minatori per costringerli al pagamento di un “fiore” alla ‘ndrangheta. La somma di denaro richiesta era connessa all’approvazione di un’impianto fotovoltaico sul terreno di proprietà dei Gattuso, per il quale era previsto un contributo di 80mila euro.
La richiesta estorsiva sembra fosse collegata direttamente al progetto fotovoltaico, una fonte di reddito legittima per la famiglia che la ‘ndrangheta voleva illegittimamente tassare. La pressione esercitata dalla criminalità organizzata si è manifestata con una violenza inaudita, colpendo beni personali e incutendo un forte senso di paura.
Le Indagini e il Sequestro
Il lavoro degli inquirenti ha permesso di raccogliere “elementi gravemente indiziari” nei confronti degli arrestati. La Procura di Catanzaro ha sottolineato che la “condizione di esposizione e di rischio” creata dalle condotte intimidatorie ha costretto le vittime a cedere alle richieste, consegnando le somme pretese tramite un intermediario. Le indagini, che hanno preso una svolta decisiva all’inizio del 2024, hanno permesso di intercettare e sequestrare una parte del denaro estorto.
La Denuncia e il Blitz dei Carabinieri
La svolta nelle indagini è arrivata quando Ida Gattuso, ex consigliera comunale di Corigliano Calabro, ha deciso di denunciare l’estorsione subita ai carabinieri. Il recente incendio di un suv parcheggiato presso l’abitazione della donna e le incessanti minacce hanno spinto la famiglia a cercare aiuto nelle forze dell’ordine. L’intervento tempestivo dei carabinieri ha quindi permesso di chiudere il cerchio con un blitz, che ha condotto all’arresto dei due presunti estorsori.
La notizia ha suscitato reazioni di sgomento e solidarietà nei confronti della famiglia Gattuso, simbolo di un Sud che non si arrende alla criminalità organizzata. La vicenda ha riacceso i riflettori sulla lotta alla ‘ndrangheta, un’organizzazione criminale radicata e pervasiva, che continua a rappresentare una minaccia per l’economia e la società civile non solo in Calabria, ma in tutto il territorio nazionale.
La determinazione delle vittime nel denunciare questi crimini gioca un ruolo cruciale nel supporto alle forze dell’ordine nella loro incessante battaglia contro le mafie. La vicenda Gattuso si aggiunge a un lungo elenco di episodi in cui cittadini, spesso con grande coraggio, scelgono di non cedere al ricatto e alla paura, alimentando la speranza di un futuro in cui legalità e giustizia possano prevalere sull’oppressione mafiosa.
Foto Credits: Il Fatto Quotidiano