Matteo Falcinelli: Un Arresto che ha Sconvolto una Vita
“Gli hanno tolto il sorriso, voleva suicidarsi.” Con queste parole cariche di dolore, Vlasta Studenicova, madre di Matteo Falcinelli, racconta l’odissea vissuta dal figlio a seguito di un violento arresto a Miami. Matteo, uno studente universitario italiano di 25 anni, noto per il suo carattere solare e intraprendente, ha visto la sua vita cambiare radicalmente in pochi istanti.
Vlasta, in un’intervista a Quotidiano Nazionale, descrive un quadro drammatico: “Quello che ha subito mio figlio non dovrà succedere mai più a nessun’altra persona al mondo, tanto meno a un ragazzo di 25 anni, studente universitario all’estero. A Matteo, ragazzo solare, intraprendente e pieno di vita, hanno tolto il sorriso e distrutto i sogni portandolo addirittura a cercare di togliersi la vita.”
Accuse di Tortura e Conseguenze Fisiche e Psicologiche
Secondo quanto raccontato dalla madre, Matteo “è stato torturato: basta guardare i video per rendersene conto. Le azioni della polizia hanno rievocato in me le torture che la Gestapo attuava durante la Seconda guerra mondiale ai prigionieri e io andrò fino in fondo per ottenere giustizia.”
Il giovane Falcinelli ora “sta male, molto male. Gli hanno distrutto la vita. È seguito da psicologi e psichiatri.” Dopo l’arresto, Matteo è stato inizialmente ricoverato in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. Successivamente, è stato trasferito in un ospedale psichiatrico per via del rischio di suicidio, avendo tentato più volte di togliersi la vita a causa delle brutali torture subite.
Le Ripercussioni Fisiche dell’Arresto
Vlasta Studenicova descrive anche le gravi conseguenze fisiche che il figlio ha dovuto affrontare: “Ha danni ai nervi di entrambe le mani provocati dalle manette strette fino all’inverosimile, non gli circolava più il sangue. All’inizio non riusciva nemmeno a tenere una tazza in mano, e adesso non riesce ad aprire il tappo di una bottiglia ed ha entrambe le mani addormentate. Oltre a quello ha anche seri problemi al collo e alla schiena.”
Le notti di Matteo sono tormentate dagli incubi. La madre racconta: “Ancora adesso la notte sogna l’arrivo della polizia che lo tortura e si sveglia urlando. Lo devo sorvegliare giorno e notte.” Questo quadro agghiacciante sottolinea quanto le esperienze traumatiche possano lasciare cicatrici profonde non solo nel corpo ma anche nell’anima.
Il Percorso Giudiziario e il Supporto degli Amici
Il caso di Matteo ha anche visto una svolta sul piano giudiziario. “Il giudice – racconta ancora la madre di Falcinelli – ha fatto cadere tutti i capi d’accusa offrendo a mio figlio il programma Pti (Pre trial intervention). È la decisione dello Stato di non procedere a fronte del completamento di un programma educativo.”
Questo programma, se completato con successo, permetterà a Matteo di evitare ulteriori procedimenti giudiziari. La cauzione del giovane, fissata a 4000 dollari, era stata pagata dai suoi compagni di appartamento che, ore dopo l’arresto, erano riusciti a rintracciarlo e a racimolare la somma necessaria per rimetterlo in libertà.
Una Lotta per la Giustizia
La madre di Matteo, Vlasta, non ha intenzione di fermarsi qui. Determinata a ottenere giustizia per il figlio, promette di andare fino in fondo: “Io andrò fino in fondo per ottenere giustizia.” Le sue parole risuonano come un monito e una promessa di non permettere che simili atrocità accadano ancora.
Questo caso solleva interrogativi inquietanti sulla condotta delle forze dell’ordine e sul trattamento dei cittadini stranieri. La comunità internazionale guarda con attenzione, chiedendo risposte e azioni concrete per prevenire futuri abusi.