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La Contesa Stellantis: Scontro Tra Governo e Industria Automobilistica
Le recenti dichiarazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso hanno acceso i riflettori su una questione di rilevanza nazionale e industriale: il posizionamento di Stellantis sul mercato automobilistico italiano. “Vende meno in Italia? È un problema suo,” ha affermato Urso, mettendo in evidenza un calo di vendite che sembra far presagire un campanello d’allarme per il colosso auto.
Nel contesto di un mercato competitivo, le parole del ministro risuonano come una sfida lanciata all’azienda, a seguito del sorpasso di Volkswagen nelle vendite di dicembre in Italia, un confronto che tuttavia non tiene conto del più ampio raggio d’azione di Stellantis, che annovera marchi come Peugeot, Citroen, Alfa Romeo e Lancia. Nonostante un calo nelle vendite, Stellantis non sembra essere in una fase critica, avendo chiuso i primi sei mesi del 2023 con profitti quasi 11 miliardi di euro.
La Politica Sull’Automotive e l’Intervento Statale
Il dibattito si intensifica con le posizioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che scherza sulla possibilità di un intervento statale in Stellantis: “Piuttosto entrerei in Ferrari”. Giorgetti sembra quindi escludere la via della partecipazione statale come soluzione agli attuali disaccordi con il gruppo.
Urso, d’altra parte, ha rimarcato come una fetta significativa degli incentivi sia stata diretta a modelli prodotti fuori dall’Italia, esigendo un’inversione di rotta che privilegi la produzione nazionale: “Ove non ci fosse una inversione di tendenza, che riduca il delta tra produzione e immatricolazione in Italia, dal prossimo anno tutte le risorse del Fondo automotive andranno non più a incentivare i consumi ma la produzione”.
Il Peso delle Dichiarazioni e la Reazione dei Sindacati
La presa di posizione del governo non è passata inosservata, e ha suscitato una serie di reazioni tra i rappresentanti sindacali e politici. Andrea Orlando, deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro, sollecita un momento di chiarezza e una presa di posizione decisa del governo. Chiara Appendino, deputata M5s, attacca l’operato del governo, mentre Carlo Calenda, leader di Azione, definisce le parole di Tavares come minacce e ricatti, invitando il Pd a non fare la “sponda ad azionisti spregiudicati”.
La politica industriale del governo viene messa in discussione anche da Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e da Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, i quali chiedono coerenza e chiarezza nelle scelte strategiche. Luigi Sbarra, leader della Cisl, esorta Stellantis a un impegno serio per la produzione e l’occupazione in Italia.
La Situazione Occupazionale e le Reazioni Locali
La questione occupazionale si fa sempre più pressante, con la “viva preoccupazione” espressa dall’amministrazione comunale di Pomigliano d’Arco riguardo al futuro dello stabilimento locale. La produzione dell’Alfa Romeo Tonale è stata interrotta a causa della mancanza di particolari meccanici, generando ulteriori preoccupazioni tra i lavoratori. Un operaio dello stabilimento rivela il sospetto di una strategia aziendale che incide sui bonus di produzione, proprio mentre emergono richieste di sostegno economico al governo.
Il dibattito su Stellantis si inserisce in un contesto più ampio di politica industriale e di gestione degli incentivi all’automotive. La partita si gioca su più tavoli, tra governo, aziende, sindacati e opinione pubblica. Il futuro del settore automotive in Italia appare quindi come un intricato puzzle di interessi, strategie e scelte politiche che richiederanno attenzione e abilità negoziale per essere composto.
Foto Credits: st.ilfattoquotidiano.it