Violenza nelle Aule: Preside Aggredito a Taranto
In un’epoca in cui la violenza sembra trovare terreno fertile anche negli ambienti educativi, un nuovo episodio di aggressione all’interno di un istituto scolastico scuote la comunità di Taranto. Il 30 gennaio, presso l’Istituto Europa-Dante Alighieri, il dirigente scolastico Marco Cesario è stato vittima di un attacco fisico perpetrato dai genitori di una giovane alunna. Un gesto che ha suscitato non solo sgomento ma anche una riflessione amara sul ruolo genitoriale nella società contemporanea.
Il preside, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha raccontato il drammatico evento. Tutto ha avuto inizio con una chiamata da parte di una docente, che, seguendo il regolamento, aveva richiesto la presenza della madre di una bambina di tre anni per una questione di biancheria. Al suo arrivo, la donna appariva già irritata: “stufa di essere chiamata ripetutamente per questa incombenza”. Di fronte a tale agitazione, Cesario ha tentato di spiegare l’importanza dell’autonomia dei bambini in età prescolare, ma ha ricevuto come risposta un deciso disinteresse per le norme scolastiche.
L’escalation della Violenza
Il tentativo di riportare calma e rispetto delle regole si è trasformato in una situazione di pericolo quando la madre è andata in escandescenze. “Altrimenti avrei dovuto chiamare i carabinieri per riportare la situazione alla normalità”, avrebbe detto Cesario prima di ritirarsi nel suo ufficio per evitare ulteriori conflitti. Pochi minuti dopo, la situazione è degenerata: il marito, affiancato dalla moglie, ha aggredito fisicamente il preside, scaraventandolo a terra. “Mentre ero a terra anche la signora ha tentato di darmi un calcio e ha gridato “ora chiamali i carabinieri”“, ha riferito Cesario, descrivendo la violenza subita, che ha portato anche al danneggiamento dei suoi vestiti. Anche la vice preside, intervenuta per sedare gli animi, è stata colpita.
Un Problema Sociale
Questo atto di violenza non è un caso isolato, ma, secondo il dirigente scolastico, è sintomatico di una tendenza preoccupante: i genitori, ormai, “non fanno più i genitori, non educano”. È un fenomeno che si manifesta non solo nel sistema educativo ma anche in quello sanitario, settori che dovrebbero essere pilastri della società ma che invece sono sovente oggetto di trascuratezza e disprezzo.
Per Cesario è essenziale una svolta, un ritorno alla fermezza nelle regole. “Deve essere la scuola a dettare le regole e dire cosa si può fare e cosa no”, sottolinea il dirigente, mettendo in luce il ruolo della scuola come luogo di accoglienza e supporto per gli studenti, ma anche come spazio in cui l’inclusione si scontra con la dura realtà delle disuguaglianze sociali. Inoltre, evidenzia una percezione distorta da parte di alcuni genitori: “Il genitore si sente padrone: non deve entrare e uscire da scuola a proprio piacimento”.
Risposte Istituzionali e Sociale alla Violenza
Di fronte a simili atti di violenza, la risposta non può essere solamente individuale. È necessario un impegno collettivo per riaffermare il rispetto delle istituzioni e dei loro rappresentanti. La denuncia sporta dal preside Cesario è un atto di coraggio che pone l’accento sull’urgenza di affrontare e prevenire la violenza nelle scuole.
La comunità educativa e le istituzioni sono chiamate a riflettere e agire. È fondamentale che i genitori partecipino attivamente all’educazione dei propri figli, rispettando le regole e il personale scolastico che lavora ogni giorno per garantire un ambiente sicuro e stimolante per l’apprendimento. La scuola, da parte sua, deve continuare a essere un luogo di dialogo, crescita e, soprattutto, di formazione al rispetto reciproco e civico.
La violenza a scuola, infine, è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Essa riflette problemi più ampi della società e richiede una risposta decisa e concertata per tutelare l’integrità di studenti e insegnanti e per preservare il valore educativo e formativo dell’istruzione. In questo quadro, il dialogo tra famiglia e istituzione scolastica assume un ruolo centrale e inalienabile per il benessere della prossima generazione e della società nel suo insieme.
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