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Il Fenomeno Vannacci: Tra Consenso Popolare e Critiche delle Élite
Il caso di Roberto Vannacci, candidato nella Lega, ha scatenato un acceso dibattito nel panorama politico italiano. Nonostante le critiche delle élite intellettuali, imprenditoriali e giornalistiche, il suo libro ‘Il mondo al contrario’ ha riscosso un notevole successo tra il pubblico. Vannacci ha avuto il merito di dare voce a idee alternative, spesso ignorate o sminuite dai circoli progressisti.
La Distanza tra Massa ed Élite
Una delle verità lampanti che emergono dal libro di Vannacci è la spaventosa distanza tra il sentire comune delle persone di massa e quello delle élite. Mentre le prime si esprimono liberamente su argomenti considerati normali, le seconde le bollano come razziste, omofobe o colonialiste. Questa dinamica ha creato un vero e proprio lazzaretto sociale, dove chiunque osi discostarsi dalle idee dominanti viene rapidamente emarginato.
Le élite, definite come ‘un po’ più uguali delle altre’, si arrogano il diritto di giudicare e seppellire nella vergogna chiunque non si allinei alla loro visione del mondo. Questo atteggiamento ha generato una resistenza popolare, che Vannacci ha saputo intercettare e rappresentare con prosa decente e argomentata.
Il Ruolo di Matteo Salvini
La decisione di Matteo Salvini di includere Vannacci nelle liste della Lega risponde a un calcolo di libertà e astuzia politica. Salvini ha colto l’opportunità di dare spazio a una voce che rappresenta un sentimento diffuso tra la popolazione, ma spesso ignorato o sminuito dai media mainstream. Questo ha portato a un sommesso applauso da parte di chi vede in Vannacci un rappresentante delle loro idee e convinzioni.
La sinistra dei quartieri alti, nel frattempo, non si limita a colonizzare le zone ZTL, ma pretende anche di espropriare le convinzioni di chi sostiene valori tradizionali. L’antica opinione che il matrimonio tra uomo e donna sia normale, e non una consuetudine fluida, viene spesso derisa e sminuita. Ma Vannacci e i suoi sostenitori sono decisi a difendere queste idee, anche a costo di essere etichettati come retrogradi.
La Rappresentazione Mediatica di Vannacci
La rappresentazione mediatica di Vannacci è spesso distorta e caricaturale. Viene descritto come ‘vecchio zio matto che parla al pranzo di Natale’ o ‘razzista della porta accanto’. Queste etichette, però, non fanno altro che rafforzare la sua figura tra chi si sente rappresentato dalle sue idee. Persone come Pierluigi Bersani e Pierfrancesco Majorino hanno espresso giudizi duri su Vannacci, contribuendo a polarizzare ulteriormente il dibattito.
Vannacci non è solo un fenomeno mediatico, ma rappresenta una resistenza popolare a un certo tipo di pensiero dominante. La sua candidatura nella Lega è vista come un’opportunità di dare voce a chi si sente escluso dal dibattito pubblico, delimitato dalle élite con un cartello di ‘Achtung Banditen!’. Questo ha creato un terreno fertile per un dibattito più ampio e inclusivo, che non esclude a priori chi esprime sentimenti dettati dalla realtà.
La Difesa delle Tradizioni
Tra i sostenitori di Vannacci, vi è una forte difesa delle tradizioni e dei valori considerati normali. La visione di una famiglia tradizionale, composta da padre e madre, è vista come un pilastro della società. Questa visione, però, è spesso attaccata dai progressisti, che spingono per una fluidità maggiore nelle definizioni di famiglia e genere.
Ad esempio, la Disney è stata criticata per aver ‘dipinto di nero Biancaneve’ e ‘allungato le gambe ai nanetti di gesso’. Queste modifiche sono viste come un tentativo di imporre una visione progressista su icone tradizionali, un punto che Vannacci e i suoi sostenitori non sono disposti a cedere.
Un Fenomeno Popolare
Il fenomeno Vannacci non è solo una questione politica, ma riflette un sentimento più ampio di resistenza popolare. Le persone si sentono sempre più escluse dal dibattito pubblico e cercano rappresentanti che diano voce alle loro preoccupazioni. Vannacci è riuscito a intercettare questo sentimento e a trasformarlo in una piattaforma politica.
La sua candidatura nella Lega non è solo un calcolo politico, ma risponde a un bisogno reale di rappresentanza. Salvini ha capito che esiste un’ampia fetta di popolazione che si sente ignorata e ha deciso di dare spazio a queste voci. Questo ha creato un terreno fertile per un dibattito più ampio e inclusivo, che non esclude a priori chi esprime sentimenti dettati dalla realtà.
Conclusione
In conclusione, il caso di Roberto Vannacci rappresenta un fenomeno complesso e sfaccettato. Da una parte, vi è una resistenza popolare a un certo tipo di pensiero dominante; dall’altra, vi è un tentativo di marginalizzare queste idee da parte delle élite. La candidatura di Vannacci nella Lega risponde a un bisogno reale di rappresentanza e potrebbe segnare un punto di svolta nel dibattito politico italiano.