Calenda: “No a truppe in Ucraina, Europa trovi linea comune”
“Sono contrario all’idea, stiamo aiutando l’Ucraina proprio per non arrivare a un conflitto diretto con la Russia”. Queste le parole del leader di Azione Carlo Calenda a proposito delle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron circa un possibile invio di truppe in Ucraina.
Calenda ha ribadito la sua posizione con fermezza, sottolineando l’importanza di evitare un’escalation militare diretta. “Noi abbiamo avuto un’esperienza per più di 50 anni, abbiamo tenuto lontana l’Unione Sovietica con la teoria del contenimento, cioè aiutare tutti i Paesi eventualmente aggrediti, senza però mandare soldati a combattere direttamente, a fare la terza guerra mondiale”.
La strategia del contenimento
Il leader di Azione ha fatto riferimento alla strategia del contenimento, una politica di difesa che l’Occidente ha adottato durante la Guerra Fredda per prevenire l’espansione sovietica senza arrivare a un conflitto armato diretto. “Questo bisogna farlo bene – ha aggiunto – e non lo stiamo facendo bene, quindi facciamo prima bene il nostro dovere proprio per non arrivare a uno scontro diretto”.
Secondo Calenda, è essenziale che l’Europa si prepari adeguatamente per evitare errori strategici che potrebbero portare a una guerra totale. La sua critica non si limita solo all’Italia, ma è estesa a tutta l’Unione Europea, che secondo lui non sta gestendo in maniera ottimale la situazione attuale.
La necessità di una conferenza europea
Calenda auspica una “conferenza tra i grandi Paesi europei, perché dobbiamo mettere in comune i bilanci della Difesa. Dobbiamo prepararci alla possibilità che, se vince Trump, non avremo più la protezione degli Stati Uniti”.
La proposta di Calenda si basa sulla necessità di una maggiore collaborazione e coordinamento tra gli Stati membri dell’UE. Una conferenza tra i leader europei potrebbe essere l’occasione per discutere e trovare una strategia comune, superando le dichiarazioni estemporanee e le divisioni interne.
Il ruolo degli Stati Uniti
Calenda ha espresso preoccupazione per il futuro delle relazioni transatlantiche, in particolare se Donald Trump dovesse tornare alla Casa Bianca. “I grandi dei Paesi europei, come si faceva una volta, devono fare una conferenza, incontrarsi e scambiare le loro opinioni”.
La sua visione è quella di un’Europa più autonoma nella sua strategia di difesa, meno dipendente dagli Stati Uniti e più capace di affrontare le sfide globali in maniera indipendente e coordinata. “Le uscite estemporanee di Macron non sono la strada giusta – ha concluso Calenda – occorre trovare una linea che sia comune”.