![Il caso Vannacci: tra controversie politiche e manipolazione mediatica 1 20240515 073741](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/05/20240515-073741.webp)
“Vannacci? I geni della sinistra l’hanno trasformato da mediocre scrittore a evento nazionale e idolo della destra”. Queste le parole di Marco Travaglio durante il talk politico “Accordi&Disaccordi”, in onda sabato sera su Nove, condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Andrea Scanzi. Il direttore del Fatto Quotidiano ha espresso la sua opinione riguardo alle polemiche seguite alla candidatura del generale per la Lega di Matteo Salvini.
Il fenomeno Vannacci
Secondo Travaglio, il generale Roberto Vannacci ha beneficiato di una pubblicità insperata grazie alla stampa di sinistra. “L’ha detto lui in un’intervista: ‘Mi sono autoprodotto questo libro, pensavo che avrebbe venduto poche centinaia di copie’. Invece è arrivato a quasi 300mila grazie al fatto che la stampa di sinistra ha cominciato a parlarne come se fosse l’unico libro in circolazione”. Questa attenzione mediatica ha trasformato un libro, che Travaglio definisce “molto mediocre, scritto male”, in un vero e proprio bestseller.
Il giornalista sottolinea come la sinistra abbia dedicato a Vannacci una quantità spropositata di articoli, paragonandola a un vero e proprio “tafazzismo”. “Noi abbiamo fatto un calcolo: sono uscite centinaia di articoli sui tre maggiori quotidiani italiani, non su quelli di destra, ma su quelli che pensavano di fargli un torto trasformandolo in un idolo”. Travaglio critica questa strategia, suggerendo che sia stata controproducente.
La carriera militare di Vannacci
Travaglio ha anche evidenziato come l’esercito fosse già consapevole della personalità di Vannacci. “Se ne erano accorti anche nell’esercito di chi era Vannacci, altrimenti non l’avrebbero parcheggiato in un ufficio dove si occupava di cartografia”. Nonostante un curriculum di tutto rispetto, con esperienze in Afghanistan e come rappresentante in Russia, Vannacci era stato relegato a ruoli meno operativi, suggerendo che fosse stato messo da parte.
Questa marginalizzazione, però, non ha impedito a Matteo Salvini di vedere in lui una possibile risorsa elettorale. “Salvini ci è saltato sopra, dato che i voti non li prende più lui, pensa che li prenderà con Vannacci”. Tuttavia, Travaglio esprime scetticismo riguardo l’efficacia di questa strategia, suggerendo che Vannacci potrebbe attrarre elettori già vicini alla Lega, senza portare significativi nuovi consensi.
Il contesto politico
Il contesto politico in cui si inserisce la figura di Vannacci è complesso. Con la Lega in cerca di nuovi voti e Fratelli d’Italia che si è “totalmente istituzionalizzata”, secondo Travaglio, Vannacci potrebbe intercettare i voti di destra più radicale. “Quelli di destra che vogliono un contestatore dell’establishment, magari votano Vannacci, ma non vedo grandi travasi, non vedo masse che si spostano”, ha concluso Travaglio.
La candidatura del generale Vannacci rappresenta un tentativo della Lega di rinnovare la propria base elettorale. Tuttavia, la sua figura polarizzante potrebbe non essere sufficiente a creare un significativo cambiamento negli equilibri politici attuali. La strategia di Salvini potrebbe dunque rivelarsi un’arma a doppio taglio, consolidando il voto di una parte dell’elettorato senza però attrarre nuovi consensi.
Un fenomeno mediatico
La vicenda di Vannacci è un esempio di come la copertura mediatica possa influenzare la percezione pubblica di un personaggio. La decisione della stampa di sinistra di dedicare così tanta attenzione a un libro “mediocre” ha finito per trasformare Vannacci in un fenomeno nazionale. Questo caso dimostra come la gestione mediatica possa avere effetti paradossali e controproducenti, amplificando il messaggio di chi si intende criticare.
In un panorama mediatico sempre più frammentato, la figura di Vannacci continua a dividere l’opinione pubblica. Mentre alcuni vedono in lui un simbolo di resistenza contro il politicamente corretto, altri lo considerano un personaggio marginale che ha trovato una piattaforma grazie a un’inattesa attenzione mediatica. Il dibattito intorno alla sua figura riflette le tensioni politiche e culturali del Paese, mettendo in luce le dinamiche complesse che caratterizzano il discorso pubblico.