Tragedia a Brindisi: operaio muore durante la manutenzione
A Brindisi si è consumata una nuova tragedia sul lavoro, con la morte di Vincenzo Valente, 46 anni, avvenuta nello zuccherificio di Costa Morena Est. Valente stava eseguendo delle operazioni di manutenzione sul nastro trasportatore che collega lo stabilimento al porto industriale quando, per cause ancora da chiarire, il suo braccio è rimasto intrappolato nell’impianto in movimento, causandogli una grave emorragia.
Nonostante i tempestivi tentativi di rianimazione da parte dei medici, l’operaio non ce l’ha fatta. Il corpo del 46enne, dipendente di una ditta esterna allo stabilimento, è stato recuperato dai vigili del fuoco, trovandosi a un’altezza di oltre 10 metri.
Un drammatico destino familiare
Questa tragedia ha colpito profondamente la comunità di Latiano, a circa 20 chilometri da Brindisi, dove vive la famiglia Valente. Solo nove anni fa, l’11 febbraio 2015, Cosimo Valente, padre di Vincenzo, era morto a 65 anni cadendo da un albero mentre effettuava lavori di potatura. ‘Erano due persone speciali unite da un drammatico destino’, è il pensiero che oggi pervade la piccola comunità.
Le organizzazioni territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila hanno subito annunciato una giornata di sciopero per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, definendola un ‘imperativo’. La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta sull’accaduto e ha disposto il sequestro preventivo del nastro 6 per proseguire con gli accertamenti.
Le indagini sull’incidente
Le indagini sono condotte dalla polizia e dai tecnici dello Spesal dell’Asl di Brindisi, che hanno acquisito una serie di rilievi e le testimonianze degli altri operai presenti durante il turno di Valente. Il 46enne è la terza vittima dall’inizio del 2024 a Brindisi.
Il primo marzo, il 40enne Giuseppe Petraglia è morto cadendo da un’altezza di dieci metri in un capannone della zona industriale. Poche settimane dopo, Gianfranco Conte, 37 anni, è deceduto nello stabilimento Jindal, travolto da un macchinario.
Un lutto che colpisce l’intera comunità
Il sindaco di Latiano, Mino Maiorano, ha annunciato che nel giorno dei funerali di Vincenzo Valente sarà proclamato il lutto cittadino. Il primo cittadino si è unito alle richieste dei sindacati sulla necessità di migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. ‘Ora è il momento della riflessione e del silenzio, ma non posso esimermi dal denunciare l’urgenza di porre un argine al dramma dei morti sul lavoro’, ha dichiarato Maiorano, sottolineando che ogni anno si registrano oltre mille vittime e più di 500 mila incidenti.
Valente non è l’unico operaio deceduto nelle ultime ore in un stabilimento in Italia. A Lanciano, nel reparto montaggio dello stabilimento Stellantis Europe di Atessa, ex Sevel, il 56enne Massimo Di Florio è morto a causa di un infarto, accasciandosi su un carrello. Dopo l’accaduto, il turno di lavoro è stato annullato in accordo tra l’azienda e la Rsa di Fim, Uilm e Fismic nei reparti Montaggi e Logistica.
Una scia di incidenti mortali in Italia
La morte di Vincenzo Valente si inserisce in un contesto più ampio di incidenti sul lavoro che sembrano non conoscere tregua. Solo pochi giorni fa, alla vigilia del primo maggio, un altro operaio di 59 anni, Corrado Buttiglione, è morto in Puglia, travolto dal muletto che stava manovrando in un’azienda a Gioia del Colle.
Questi avvenimenti tragici sollevano ancora una volta la questione della sicurezza sul lavoro in Italia, richiamando l’attenzione su una problematica che coinvolge migliaia di lavoratori ogni anno. Le organizzazioni sindacali continuano a chiedere interventi concreti e misure preventive per evitare che simili tragedie si ripetano.
Il ruolo delle istituzioni e delle aziende
Le istituzioni e le aziende sono chiamate a fare la loro parte per garantire un ambiente di lavoro più sicuro. È fondamentale che vengano rispettate tutte le normative in materia di sicurezza e che si investa in formazione e prevenzione.
Solo attraverso un impegno congiunto tra lavoratori, datori di lavoro e istituzioni si potrà sperare di ridurre il numero di incidenti sul lavoro e tutelare la vita di chi ogni giorno si impegna in attività spesso rischiose.
Un appello alla responsabilità
In questo momento di dolore, è essenziale che la comunità si stringa attorno alle famiglie delle vittime, offrendo supporto e solidarietà. Al contempo, è necessario che tutti, a partire dalle istituzioni fino ai singoli cittadini, si adoperino per creare una cultura della sicurezza sul lavoro, affinché tragedie come quelle di Vincenzo e Cosimo Valente non si ripetano mai più.
L’auspicio è che la morte di Vincenzo Valente non sia vana e che possa rappresentare un punto di svolta nella lotta contro gli incidenti sul lavoro.