Ascoli Piceno, centro nevralgico del raduno nazionale dei bersaglieri
La città di Ascoli Piceno si è trasformata in un palcoscenico a cielo aperto per accogliere la 71° edizione del raduno nazionale dei bersaglieri, un evento che ha richiamato l’attenzione di migliaia di spettatori, tanto locali quanto provenienti da varie parti d’Italia. La presenza della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ulteriormente elevato il profilo della manifestazione, con la premier che ha partecipato attivamente, accennando la caratteristica corsa dei bersaglieri insieme al sindaco di Ascoli, Fioravanti. Un gesto simbolico, accolto con entusiasmo dai partecipanti, ha visto la Meloni ricevere il ‘cappello per la Pace’, un dono significativo realizzato dai bambini della scuola d’infanzia Collodi.
La sicurezza al primo posto
La grande affluenza di pubblico, stimata in circa 35mila persone oltre agli abitanti di Ascoli, ha posto importanti sfide logistiche e di sicurezza. Le autorità hanno pianificato con scrupolo ogni dettaglio, dalla chiusura delle principali vie di accesso al centro storico alla gestione degli ingressi nei luoghi più affollati, come piazza del Popolo e piazza Arringo. Queste misure hanno garantito che l’evento si svolgesse in un clima di festa ma con la massima sicurezza per partecipanti e spettatori. La collaborazione tra forze dell’ordine, operatori della sicurezza e amministrazione comunale ha rappresentato un modello di efficienza e organizzazione.
Un percorso storico e simbolico attraverso Ascoli
Il corteo dei bersaglieri ha preso il via alle prime luci dell’alba, disegnando un percorso che ha toccato i luoghi più emblematici di Ascoli Piceno. Partendo dalla circonvallazione nord, i bersaglieri hanno attraversato il cuore pulsante della città, passando per vie e piazze cariche di storia e significato, fino a raggiungere piazza Arringo. Ogni tappa del percorso è stata accuratamente scelta per celebrare non solo l’orgoglio e la tradizione militare dei bersaglieri ma anche per sottolineare il profondo legame tra il corpo dei bersaglieri e le comunità locali, testimoniato dalla partecipazione attiva di studenti, associazioni e cittadini.
La sfilata: un mosaico di storie e valori
La sfilata si è articolata in diversi scaglioni, ognuno dei quali rappresentava un aspetto specifico della cultura e della storia dei bersaglieri. Dalle fanfare militari ai gonfaloni delle città partecipanti, passando per le rappresentanze degli studenti e delle associazioni combattentistiche, ogni segmento del corteo ha raccontato una parte della ricca tessitura di valori e memorie che caratterizzano il corpo dei bersaglieri. La presenza di gruppi provenienti da tutte le regioni d’Italia e la partecipazione di reparti impegnati in missioni internazionali hanno sottolineato la dimensione nazionale e l’impegno globale dei bersaglieri, facendo del raduno un momento di condivisione e riconoscimento reciproco.
Un legame rinnovato tra tradizione e futuro
La cerimonia del ‘Passaggio della stecca’, prevista in piazza Arringo, non è stata solo il culmine di una giornata ricca di emozioni e di celebrazioni ma anche un simbolo del passaggio di testimone tra le generazioni e delle città che si apprestano a ospitare il raduno nei prossimi anni. Questo momento ha suggellato il legame tra passato, presente e futuro, evidenziando il continuo rinnovarsi delle tradizioni nel rispetto dei valori fondanti del corpo dei bersaglieri.
La giornata si è conclusa in piazza Roma, dove il calar della bandiera ha segnato la fine ufficiale delle celebrazioni. Il successo dell’evento ha dimostrato ancora una volta l’importanza del raduno nazionale dei bersaglieri come momento di unità nazionale, di ricordo e di celebrazione di una delle componenti più storiche e rappresentative delle Forze Armate italiane.