Tragedia sul lavoro a Brindisi: muore operaio, suo padre vittima anni prima
Una tragedia che si ripete e lascia una comunità in lutto. Vincenzo Valente, un operaio di 46 anni, ha perso la vita in un incidente sul lavoro avvenuto in uno zuccherificio a Brindisi. Nove anni prima, la famiglia Valente aveva già affrontato il dolore per la perdita di Cosimo, il padre di Vincenzo, deceduto in circostanze simili. Questo tragico evento riaccende i riflettori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un tema che continua a mietere vittime nonostante gli appelli e le misure preventive.
Un destino tragico che si ripete
La notte dell’incidente, Vincenzo Valente stava effettuando alcune operazioni di manutenzione su un nastro trasportatore che collega lo stabilimento al porto industriale di Costa Morena Est quando, per cause ancora da accertare, ha subito un grave infortunio. Un’emorragia fatale, causata dalla severa amputazione del braccio, non ha lasciato scampo all’uomo, nonostante i tentativi di rianimazione. Il suo corpo è stato successivamente recuperato dai vigili del fuoco, dato che si trovava ad un’altezza di oltre 10 metri.
La piccola comunità di Latiano, distante circa 20 chilometri da Brindisi, dove risiede la famiglia Valente, si unisce nel dolore e nella commemorazione di ‘due persone speciali unite da un drammatico destino’, come ricordato da alcuni concittadini. Il sindaco di Latiano, Mino Maiorano, ha annunciato che nel giorno dei funerali del 46enne sarà proclamato il lutto cittadino, esprimendo vicinanza alla famiglia e sottolineando l’importanza di intensificare gli sforzi per garantire la sicurezza sul lavoro.
La sicurezza sul lavoro al centro delle preoccupazioni
La morte di Vincenzo Valente non è un caso isolato. Già dall’inizio dell’anno, Brindisi ha registrato altre vittime in incidenti sul lavoro, evidenziando una problematica di sicurezza ancora irrisolta. A seguito di questo ultimo incidente, le organizzazioni sindacali territoriali, tra cui Fai Cisl, Flai Cgil e Uila, hanno proclamato una giornata di sciopero, enfatizzando che la sicurezza nei luoghi di lavoro è un ‘imperativo’ da non trascurare.
La procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta per fare luce sulle circostanze dell’accaduto, disponendo il sequestro preventivo dell’impianto coinvolto nell’incidente. Le indagini, condotte dalla polizia e dai tecnici dello Spesal dell’Asl di Brindisi, si concentreranno sull’acquisizione di rilievi e testimonianze per comprendere le dinamiche dell’incidente e individuare eventuali responsabilità.
Un appello alla sicurezza e alla prevenzione
Il sindaco Maiorano, nel suo appello, ha evidenziato come il dramma dei morti sul lavoro continui a registrare cifre allarmanti, con oltre mille vittime e più di 500 mila incidenti ogni anno in Italia. Questa nuova tragedia richiama dunque l’attenzione su un tema di cruciale importanza, sollecitando interventi e misure efficaci per prevenire ulteriori perdite di vite umane.
La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale di ogni lavoratore, e la frequenza con cui si verificano incidenti mortali richiede una riflessione profonda e azioni concrete da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, aziende, sindacati e lavoratori stessi. La speranza è che la memoria di Vincenzo Valente e delle altre vittime possa ispirare un rinnovato impegno verso una cultura della sicurezza più solida e diffusa, in grado di proteggere la vita e la dignità di chi lavora.
La tragedia di Brindisi si aggiunge a un bilancio già pesante di incidenti sul lavoro in Italia, come dimostrato anche dal recente decesso di un operaio a Lanciano, nel reparto montaggio dello stabilimento Stellantis Europe di Atessa, ex Sevel, a causa di un infarto. Anche in questo caso, l’evento ha portato alla sospensione del turno di lavoro, in segno di lutto e riflessione sul tema della sicurezza e del benessere dei lavoratori.