![Addio a Gianpietro Benedetti: il pilastro della siderurgia italiana 1 20240514 170314](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240514-170314.webp)
Il mondo della siderurgia piange Gianpietro Benedetti, pilastro del Gruppo Danieli
Il settore metallurgico e il Friuli Venezia Giulia si congedano da una figura emblematica dell’industria italiana, Gianpietro Benedetti. L’imprenditore, che ha dedicato la sua esistenza alla crescita e all’affermazione del Gruppo Danieli, azienda leader a livello mondiale nella progettazione e realizzazione di impianti siderurgici, si è spento all’età di 81 anni a seguito di una breve malattia. La sua visione e dedizione hanno portato l’azienda di Buttrio a raggiungere risultati straordinari, con un fatturato che sfiora i 3 miliardi di euro e oltre 8.600 dipendenti dislocati in tutto il mondo.
Nonostante i numerosi successi, Benedetti non ha visto realizzato il suo ultimo ambizioso progetto: la costruzione di un’acciaieria completamente green a San Giorgio di Nogaro, bloccata da una petizione popolare e la conseguente ritirata dell’appoggio da parte della giunta regionale guidata da Massimiliano Fedriga. Questo insuccesso è stato vissuto con amarezza dall’imprenditore, che ha interpretato la vicenda come un’offesa all’integrità dell’azienda, arrivando a minacciare azioni legali contro i firmatari della petizione.
Una vita dedicata alla Danieli e al progresso dell’industria siderurgica
Gianpietro Benedetti ha iniziato il suo percorso nella Danieli nel lontano 1961, ricoprendo nel tempo ruoli di crescente importanza fino a diventare direttore generale nel 1986, sotto la presidenza di Cecilia Danieli. Il loro lavoro di squadra ha permesso di navigare con successo le turbolente acque della crisi siderurgica, portando l’azienda a nuove vette di eccellenza. Alla scomparsa di Cecilia Danieli nel 2003, Benedetti ha assunto le vesti di presidente e amministratore delegato, guidando l’azienda con una visione innovativa fino al 2018, quando ha passato il testimone a Giacomo Mareschi Danieli.
La carriera di Benedetti è stata costellata non solo di successi imprenditoriali ma anche di riconoscimenti istituzionali, tra cui il titolo di cavaliere del Lavoro e due lauree ad honorem. La sua capacità di innovare e di promuovere lo sviluppo del territorio è stata lodata da molti, tra cui l’ex rettore di Udine Furio Honsell, che ha sottolineato l’eccezionale spirito di innovazione di Benedetti e il suo impegno nel diffondere la qualità e la serietà del lavoro friulano nel mondo.
Impegno sociale e controversie giudiziarie
Oltre alla sua attività imprenditoriale, Gianpietro Benedetti si è distinto per il suo impegno nel sociale e nella cultura del Friuli Venezia Giulia. Come mecenate, ha investito in numerosi progetti rivolti alla formazione dei giovani e allo sviluppo delle comunicazioni nella regione. La sua figura è stata centrale anche nell’acquisizione di sei quotidiani del Nordest dall’anno scorso, dimostrando un forte interesse verso il mondo dell’informazione e della comunicazione.
La vita di Benedetti, però, non è stata priva di ostacoli. Il suo nome è apparso nelle cronache giudiziarie per una presunta evasione fiscale legata a tre società controllate con sede in Lussemburgo, per cui la Guardia di Finanza aveva contestato elusioni per circa 30 milioni di euro. Sebbene una prima sentenza lo avesse condannato, in appello è stato assolto da tutti i reati. Un’altra vicenda giudiziaria lo ha visto imputato per concorso in omicidio colposo in seguito a un incidente sul lavoro alle Acciaierie Venete, che ha causato la morte di due operai. Anche in questo caso, il processo è ancora in corso di definizione.
Il passaggio di Gianpietro Benedetti lascia un vuoto incolmabile nel tessuto industriale e sociale del Friuli Venezia Giulia e nel settore siderurgico a livello internazionale. La sua eredità, però, continua a vivere attraverso le solide fondamenta che ha costruito nel Gruppo Danieli e nella comunità che ha tanto amato e sostenuto.