Manifestanti sfidano il G7 a Torino: tangenziale bloccata e falò davanti alla Reggia di Venaria
In una Torino animata da spirito di protesta, un gruppo di manifestanti ha portato il proprio messaggio di dissenso contro il vertice del G7 sull’ambiente, clima ed energia, che si terrà domani e martedì a Venaria Reale. La giornata di mobilitazione ha visto momenti di tensione, in particolare quando i partecipanti al corteo hanno deciso di deviare il loro percorso, bloccando temporaneamente la tangenziale di Torino. Un’azione simbolica forte, durata circa dieci minuti, durante la quale sono stati lanciati fumogeni e sventolate bandiere, in segno di protesta contro le politiche dei paesi più industrializzati.
Il blocco della tangenziale è stato un momento di svolta nella giornata, con i manifestanti che hanno varcato improvvisamente il guardrail per fermare il traffico. “Chi blocca il nostro futuro si troverà centinaia di blocchi come questo di persone non disposte a far decidere sulla propria testa”, hanno dichiarato al megafono, sottolineando la determinazione a non fermarsi e a continuare la lotta. Un messaggio chiaro che ha preceduto il ritorno dei partecipanti verso la Reggia di Venaria, luogo simbolo delle politiche ambientali in discussione.
Una protesta contro il modello di sviluppo del G7
Giunti nei pressi della Reggia di Venaria, i manifestanti hanno allestito un falò simbolico, bruciando gigantografie raffiguranti i leader dei paesi del G7. “Siamo qui non per dialogare ma per protestare per dire no al modello di sviluppo che ci vuole imporre il G7”, hanno annunciato, esprimendo un rifiuto netto verso le direzioni prese dai governi più influenti del mondo in materia di ambiente e sviluppo economico. Questo gesto ha rappresentato un punto culminante della giornata di protesta, simboleggiando il rifiuto di un futuro basato sulle attuali politiche ambientali e sociali.
La manifestazione si è poi conclusa con ulteriori interventi da parte dei partecipanti, che hanno colto l’occasione per ribadire i temi al centro della propria lotta: la difesa dei territori, la libertà dei popoli oppressi, la ricerca di un futuro dignitoso e una vita che vada oltre la mera sopravvivenza. Una chiamata a raccolta che ha visto la partecipazione attiva e la voce di chi si oppone alle decisioni dei grandi del mondo, richiamando l’attenzione su questioni di fondamentale importanza come l’ambiente, il clima e l’energia.
Nuove mobilitazioni in programma a Torino
La protesta contro il G7 non si è conclusa con il falò davanti alla Reggia di Venaria. Infatti, gli organizzatori hanno già fissato un appuntamento per proseguire la mobilitazione: domani sera alle 19, davanti a Palazzo Nuovo a Torino, si terrà una nuova iniziativa. Un’ulteriore occasione per i manifestanti di far sentire la propria voce e di continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità sulle questioni ambientali, climatiche ed energetiche che stanno a cuore a molti.
Inoltre, il gruppo Ultima Generazione ha annunciato per domattina a Venaria un’assemblea popolare in piazza, sottolineando l’importanza di un confronto aperto e partecipativo sulle tematiche in discussione al G7. Queste iniziative dimostrano la volontà di mantenere alta l’attenzione sulle scelte politiche e le loro implicazioni per il futuro del pianeta e delle generazioni future, in un momento in cui le decisioni prese al vertice potrebbero influenzare significativamente la direzione degli sforzi globali per il clima e l’ambiente.
La città di Torino si conferma così teatro di un vivace dibattito pubblico, con cittadini e gruppi di attivisti che non intendono restare in silenzio di fronte a temi di così vasta portata. La protesta di questi giorni evidenzia un bisogno diffuso di partecipazione e di ascolto, in un contesto internazionale che vede sempre più spesso la cittadinanza chiedere di essere coinvolta attivamente nelle decisioni che riguardano il futuro comune.