Il contributo d’accesso a Venezia: bilancio e prospettive dopo i primi giorni di sperimentazione
Nel cuore della città lagunare, la sperimentazione del contributo d’accesso a Venezia segna una nuova fase nella gestione dei flussi turistici. Dopo il secondo giorno di attuazione, il Comune di Venezia ha registrato 23.600 turisti che hanno corrisposto il ticket, con un totale di oltre 106.000 persone registrate sulla piattaforma online dedicata. Una novità che mira a regolare l’accesso dei visitatori giornalieri, inaugurando un modello potenzialmente replicabile in altre realtà urbane soggette a pressioni turistiche simili.
La cifra degli esenti dal pagamento, principalmente ospiti di strutture ricettive grazie alla già esistente tassa di soggiorno, supera i 51.600 individui. Inoltre, si osserva un decremento nel numero di residenti in Veneto registrati, passando da 16.800 a 12.800. La verifica dei QR-code ha interessato oltre 16.400 casi, senza evidenziare criticità significative nel processo.
Organizzazione e futuro del ticket d’ingresso
La città ha predisposto varchi prioritari per residenti e lavoratori, con l’impiego di circa 75 steward informativi e 40 verificatori, oltre a 35 accertatori dislocati in punti strategici come la zona della Ferrovia, Piazzale Roma e San Zaccaria. La presenza di 70 totem informativi facilita l’orientamento dei visitatori, delineando un’infrastruttura dedicata che supporta la sperimentazione di questa iniziativa.
Il calendario del contributo d’accesso prevede diverse giornate fino a luglio 2024, con l’obiettivo di raccogliere dati per affinare il sistema. Il sindaco Luigi Brugnaro ha evidenziato la positiva accoglienza dell’iniziativa, sottolineando l’importanza di un approccio informato per i visitatori. La sperimentazione rappresenta un passo avanti nel dialogo tra la necessità di preservare l’integrità urbana e culturale di Venezia e la sostenibilità dei flussi turistici.
Reazioni e interpretazioni del nuovo sistema
Nonostante l’introduzione del ticket, Venezia ha continuato a registrare un elevato numero di visitatori, con 113mila presenze in una sola giornata. Un apparente paradosso che, secondo l’assessore comunale al bilancio Michele Zuin, dimostra l’efficacia della fase sperimentale in corso. Questa fase permetterà di stabilire una soglia massima di turisti sostenibili per la città, senza compromettere i servizi essenziali.
Zuin ha chiarito che l’obiettivo non è dissuadere completamente i visitatori con la tariffa attuale, ma piuttosto affinare un modello che possa regolare gli accessi in base alla capacità di accoglienza della città. Il contributo, che potrebbe aumentare fino a 10 euro, cerca di equilibrare l’attrattiva turistica con la vivibilità urbana.
Il turismo a Venezia: una sfida tra attrattiva e sostenibilità
La posizione di Marco Michielli, ex presidente di Confturismo Veneto, riflette un consenso sul bisogno di misure regolative. Michielli, da tempo sostenitore di strategie per limitare gli accessi, vede nel ticket un primo passo verso la gestione controllata del turismo, indispensabile per preservare l’unicità di Venezia. La città, che negli ultimi trent’anni ha visto decuplicare i propri visitatori, si trova di fronte alla necessità di bilanciare l’apporto economico del turismo con la salvaguardia del suo patrimonio storico e culturale.
La sperimentazione del contributo d’accesso a Venezia rappresenta quindi un laboratorio di politiche urbane innovative, all’insegna di una maggiore consapevolezza delle dinamiche turistiche e della loro gestione. L’esperienza veneziana potrebbe offrire spunti preziosi per altre città d’arte nel mondo, confrontate con sfide simili nel bilanciare accoglienza turistica e sostenibilità ambientale e sociale.