![Polemiche in Veneto: la controversa candidatura di Vannacci con la Lega alle Europee 1 20240514 155753](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240514-155753.webp)
La decisione di candidare il generale Roberto Vannacci sotto le insegne della Lega per le prossime elezioni europee ha scatenato un vero e proprio ciclone politico nel Nordest, in particolare in Veneto, dove la scelta non è stata accolta favorevolmente da una parte significativa del partito. La notizia ha sollevato non poco malumore tra i leghisti della regione, dove il dibattito si è intensificato nelle ultime ore.
La reazione di Fedriga e il malcontento in Veneto
Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, esprimendo la propria posizione in merito, ha dichiarato in una intervista radiofonica a ‘Un giorno da pecora’ di sperare che la candidatura di Vannacci possa contribuire a rafforzare le liste della Lega. Tuttavia, ha sottolineato la propria preferenza per i candidati provenienti dal proprio territorio, lasciando intendere una certa distanza dalla scelta di candidare il generale. ‘Io lavorerò per questi tre candidati, visto che al massimo si possono esprimere tre preferenze’, ha affermato Fedriga, in un chiaro segnale di non supporto alla candidatura di Vannacci.
Le dichiarazioni dei leghisti veneti e l’identità del partito
All’interno della Lega Veneta, le reazioni non sono state meno intense. Alberto Villanova, capo dell’intergruppo, ha messo in luce la tendenza a votare per candidati conosciuti e radicati nel territorio: ‘Tendenzialmente si vota chi si conosce e noi abbiamo colleghi e amici che si candidano’. Anche Roberto Marcato, assessore regionale, ha espresso un rifiuto categorico verso la candidatura di Vannacci, sottolineando la necessità che il capolista a Nordest sia un militante effettivo della Lega, in linea con i principi di autonomia e identità del partito.
Questa posizione è stata condivisa da altri membri del partito, tra cui il collega di giunta, Federico Caner, che ha evidenziato l’inadeguatezza di Vannacci come rappresentante dei temi chiave per il Veneto a Bruxelles. Anche il terzo assessore ‘ribelle’, Gianpaolo Bottacin, ha ribadito l’incompatibilità di Vannacci con i valori storici della Lega. A questi si aggiunge il sindaco di Treviso e presidente dell’Anci, Mario Conte, che ha sottolineato l’importanza di avere punti di riferimento conosciuti e radicati nel tessuto sociale e amministrativo locale.
La firma delle candidature e le posizioni interne
Nonostante le polemiche, i candidati uscenti per le Europee della Lega, Rosanna Conte e Paolo Borchia, hanno firmato la loro candidatura senza sollevare obiezioni specifiche sulla presenza di Vannacci. Borchia ha addirittura sottolineato come la candidatura del generale possa intercettare altre sensibilità, mostrando una visione più aperta rispetto ad altre voci interne al partito. D’altra parte, Giuseppe Paolin, responsabile organizzativo della Liga Veneta, ha accolto positivamente la candidatura di Vannacci, evidenziando l’importanza di avere candidati di spessore anche in assenza di figure storiche come Zaia.
La strategia elettorale della Lega e le sfide future
La strategia della Lega di candidare Vannacci, nonostante le controversie, sembra mirare a rafforzare la propria offerta elettorale a livello nazionale, intercettando elettorati diversi e ampliando così il proprio bacino di voti. La scelta, tuttavia, rischia di creare frizioni interne al partito, specialmente in Veneto, dove il legame con il territorio e l’identità leghista rappresentano da sempre elementi fondamentali. La risposta degli elettori alle urne sarà il vero banco di prova per valutare se la scommessa politica intrapresa sarà vincente o se, invece, avrà contribuito a creare ulteriori divisioni interne.
Il dibattito sulla candidatura di Vannacci alle Europee sotto le insegne della Lega riflette le tensioni e le sfide che il partito affronta in un momento di trasformazione politica. La decisione di includere figure esterne e di profilo nazionale nelle liste elettorali locali solleva interrogativi sull’equilibrio tra identità territoriale e strategie di rafforzamento a livello europeo, un tema che continuerà a essere al centro del dibattito politico nei prossimi mesi.