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Tragedia a Milano: la notte di violenza che ha spezzato la vita di un giovane
Nel cuore della notte milanese, una tragedia ha scosso la tranquillità abituale della zona dietro al mercato Ortofrutticolo, in via Varsavia, dove un giovane di 18 anni, Jhonny Sulejmanovic, ha perso la vita in circostanze raccapriccianti. La vicenda ha avuto inizio quando un gruppo di persone ha brutalmente attaccato il furgone, un Fiat Ducato grigio, dove il ragazzo si trovava, per poi sparargli fatalmente al torace. Gli eventi si sono svolti all’altezza del civico 4, un’area solitamente tranquilla che ha improvvisamente fatto da scenario a una scena di violenza inaudita.
I dettagli dell’assalto mortale
Era circa le 3.15 di venerdì 26 aprile quando la quiete notturna è stata interrotta dal suono di vetri infranti e colpi d’arma da fuoco. Gli aggressori, dopo aver preso di mira il veicolo con bastoni e pistole, hanno lasciato il giovane Sulejmanovic a terra, esanime, tra i frammenti di quello che poco prima era il suo rifugio. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, che hanno trasportato il giovane in codice rosso al Policlinico di Milano, il suo cuore ha cessato di battere alle 4.25, segnando un epilogo tragico per questa vicenda.
Le indagini in corso
La squadra mobile della polizia di Milano ha immediatamente avviato le indagini per far luce sull’accaduto, cercando di tracciare un profilo degli aggressori, di cui al momento non si ha alcuna traccia. Le telecamere di sicurezza della zona, già operative in quell’orario a causa dell’apertura del mercato ortofrutticolo, sono al vaglio degli investigatori, nella speranza che possano fornire indizi utili a identificare i responsabili. Inoltre, la polizia sta ascoltando varie testimonianze, inclusa quella di Samantha, la moglie della vittima, che, sebbene illesa, è stata profondamente scossa dall’evento.
La vita interrotta di Jhonny Sulejmanovic
Jhonny, descritto come un nomade incensurato di origine bosniaca, aveva da poco trovato rifugio, insieme alla sua famiglia, nel parcheggio di via Varsavia. La sua vita, tuttavia, è stata tragicamente interrotta da quello che sembra essere stato un agguato premeditato. Pochissime ore prima dell’attacco, infatti, gli era stato proposto di incontrarsi per bere una birra, un invito che ora appare come un’amara premonizione delle intenzioni omicide dei suoi aggressori.
Testimonianze e piste investigative
La sorella di Jhonny, Sara, ventenne, ha fornito una testimonianza straziante, raccontando di aver assistito all’assalto in cui suo fratello è stato brutalmente ucciso. Kevin, il fratello diciannovenne della vittima, ha invece indicato alle autorità i nomi di almeno due individui ritenuti partecipanti al fatale ‘commando’, fuggiti a bordo di una Seat nera, di cui è stata fornita anche la targa. Questi dettagli potrebbero rivelarsi cruciali per le indagini, aiutando gli investigatori a chiudere il cerchio attorno agli autori di questo efferato crimine.
La comunità sotto shock
La morte di Jhonny Sulejmanovic ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita dei suoi cari e ha scosso profondamente la comunità milanese. L’episodio solleva interrogativi inquietanti sulla sicurezza nelle strade della città e sull’esistenza di faide o rivalità capaci di sfociare in atti di violenza così estrema. Mentre la città cerca di riprendersi da questo shock, resta l’auspicio che la giustizia possa fare rapidamente luce sull’accaduto, offrendo risposte e conforto a chi ha perso un familiare in circostanze tanto tragiche.