Venezia inaugura il contributo di accesso: oltre 80mila prenotazioni per il 25 aprile
In una giornata caratterizzata da una significativa affluenza turistica, Venezia ha introdotto una novità assoluta nel panorama delle politiche di gestione del turismo urbano: il contributo di accesso. Con oltre 80mila visitatori registrati per il 25 aprile, la città lagunare ha sperimentato per la prima volta questo strumento, volto a regolamentare gli ingressi e a offrire un quadro più chiaro delle dinamiche turistiche. Tra questi, soltanto un decimo ha versato il ticket di accesso, mentre la grande maggioranza ha beneficiato di varie forme di esenzione, tra cui residenti, studenti, lavoratori e proprietari di immobili.
Il sistema, che ha destato curiosità e qualche perplessità, mira a disincentivare gli arrivi nei periodi di maggiore affollamento, oltre a fornire dati precisi sull’affluenza turistica. «Numeri in linea con le nostre aspettative», ha commentato l’assessore al turismo, Simone Venturini, evidenziando come l’obiettivo sia quello di programmare meglio l’accoglienza in città, grazie a informazioni dettagliate e non più basate su stime.
Un sistema di registrazione innovativo tra accoglienza e sostenibilità
Il contributo di accesso non è solo un deterrente per i giorni di picco, ma rappresenta anche un’innovazione nel monitoraggio dei flussi turistici. Venezia si propone come pioniera in questo ambito, cercando di coniugare l’esigenza di preservare il proprio patrimonio con la necessità di garantire un’accoglienza sostenibile. La registrazione obbligatoria ha permesso di delineare un profilo dei visitatori, evidenziando una predominanza di ospiti delle strutture ricettive, seguiti da lavoratori e studenti non residenti.
Questo sistema sperimentale, nonostante le critiche di chi lo ha definito iniquo e inutile, offre l’opportunità di testare un modello di gestione turistica che potrebbe diventare un riferimento a livello globale. L’assessore Venturini ha sottolineato l’importanza di dare una chance a questa iniziativa, frutto di un tentativo concreto di affrontare il problema dell’overtourism che da anni mette a dura prova la città.
Allestiti totem colorati e steward per guidare i visitatori
La vigilia dell’introduzione del contributo di accesso ha visto Venezia alle prese con gli ultimi preparativi. In particolare, la zona della Stazione Santa Lucia è stata il fulcro delle operazioni, con l’allestimento di totem colorati destinati a indirizzare i flussi di visitatori in base alla loro tipologia: arancione per i turisti, verde per residenti e lavoratori, blu per chi transita senza necessità di ticket. Steward e segnaletica hanno avuto il compito di facilitare l’orientamento e la gestione dei flussi, senza creare blocchi o disagi.
La struttura organizzativa prevede diverse figure di steward, ognuna con compiti specifici, dalla semplice informazione al controllo dei codici QR fino alla possibilità di sanzionare le violazioni. Nonostante le sanzioni previste, da 50 a 300 euro, l’approccio iniziale è stato orientato alla flessibilità, per permettere ai visitatori e ai residenti di adattarsi alla novità senza eccessivi contraccolpi.
Controlli e multe: un bilanciamento tra regole e accoglienza
Il sistema di controllo messo in atto da Venezia per regolamentare l’accesso in città rappresenta un equilibrio delicato tra la necessità di garantire il rispetto delle nuove regole e quella di mantenere un’atmosfera accogliente per turisti e cittadini. I gruppi di steward, formati e coordinati dalle società Actv e Vela, sono stati distribuiti nei punti strategici della città per offrire assistenza e informazioni, oltre a monitorare il rispetto delle disposizioni relative al contributo di accesso.
La città, con questa iniziativa, si avventura in un territorio inesplorato, con l’ambizione di trovare un compromesso tra la salvaguardia del suo inestimabile patrimonio storico-culturale e la gestione di uno dei flussi turistici più intensi al mondo. Il contributo di accesso, al di là delle opinioni divergenti, segna un passo importante verso una Venezia più sostenibile e consapevole, in cui ogni visita diventa parte di un progetto più ampio di tutela e valorizzazione.