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Tragedia di Eboli: indagati i familiari del bimbo sbranato dai pitbull
La comunità di Eboli è ancora sotto shock per la tragica morte di Francesco Pio D’Amaro, il bambino di soli 13 mesi sbranato da due pitbull nella frazione di Campolongo. Le indagini condotte dalla Procura di Salerno hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di cinque persone, tra cui i familiari del piccolo e i proprietari dei cani, con l’accusa di concorso in omicidio colposo. Un evento doloroso che ha messo in luce la questione della sicurezza e della convivenza con animali potenzialmente pericolosi.
Il pm Alessandro Di Vico ha indagato la madre di Francesco Pio, Paola Ferrentino, e gli zii Giuseppe e Simone Santoro, oltre a Gaia Sabato e Fabio Fiorillo, ritenuti responsabili della custodia dei quattro pitbull presenti nell’abitazione teatro dell’incidente. I difensori dei cinque indagati, gli avvocati Daniele Olivieri e Rosario Bucella, sono ora al lavoro per chiarire le dinamiche e le responsabilità di quanto accaduto.
Un dolore condiviso sui social network
La notizia della morte del piccolo Francesco Pio ha scosso l’intera comunità, tanto da trasformarsi in un lutto condiviso anche sui social network. La madre del bambino, Paola Ferrentino, ha espresso il suo dolore attraverso un cambio di immagine profilo, scegliendo una foto del figlio con un cuore spezzato. Un gesto che ha scatenato una catena di messaggi di cordoglio e vicinanza da parte di amici e conoscenti, che hanno lasciato parole di conforto e sostegno.
La tragedia ha quindi assunto una dimensione collettiva, dimostrando come la comunità virtuale possa diventare un luogo di condivisione del dolore e di sostegno reciproco nei momenti più difficili.
I sospetti degli inquirenti e la sicurezza domestica
Gli inquirenti hanno subito concentrato la loro attenzione sulle condizioni di sicurezza in cui vivevano i pitbull. Il sospetto è che gli animali avessero libero accesso all’abitazione e che non fossero adeguatamente controllati, nonostante la presenza di bambini piccoli. Le verifiche hanno evidenziato la mancanza di museruole e di un sistema di custodia sicuro, situazione che ha tragicamente contribuito all’evento mortale.
Questo aspetto solleva una riflessione più ampia sulla convivenza con animali potenzialmente pericolosi e sulla necessità di adottare tutte le precauzioni necessarie per prevenire simili tragedie, in particolare in contesti domestici dove la presenza di minori aumenta il rischio di incidenti.
La comunità di Eboli in lutto
Nel frattempo, la comunità di Eboli si stringe attorno alla famiglia della vittima. Il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ha accolto la richiesta del nonno di Francesco Pio di seppellire il bambino nel Campo degli Angeli, un’area del cimitero dedicata ai più piccoli. Un gesto che testimonia la volontà della comunità di offrire un ultimo saluto al bambino e di stare vicino alla famiglia colpita da un dolore immenso.
Il funerale, previsto per domani nella parrocchia di Santissimi Giuseppe e Fortunato a Battipaglia, sarà un momento di profonda commozione e riflessione. La tragedia di Francesco Pio ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Eboli e nei cuori di tutti coloro che hanno seguito la vicenda, sottolineando l’importanza della responsabilità e della prevenzione in ogni aspetto della convivenza con gli animali domestici.
Il sindaco di Eboli ha inoltre proclamato il lutto cittadino, un ulteriore segno di vicinanza e solidarietà nei confronti della famiglia D’Amaro, in un momento in cui l’intera comunità è chiamata a riflettere e a ricordare il piccolo Francesco Pio.