![L'incertezza degli autovelox a Genova: la sentenza della Cassazione e le implicazioni legali 1 20240424 065113](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240424-065113.webp)
La sentenza della Cassazione e l’incertezza sugli autovelox a Genova
Il dibattito sugli autovelox e i sistemi di controllo della velocità si riaccende a Genova, in seguito a una sentenza della Corte di Cassazione che mette in discussione la legittimità delle multe effettuate tramite dispositivi non omologati. La questione ruota intorno alla distinzione tra “approvazione” e “omologazione” degli strumenti di rilevazione, sottolineando l’importanza della conformità alle norme tecniche specifiche.
La città di Genova utilizza due principali sistemi per il rilevamento della velocità: il tutor, noto commercialmente come Celeritas Evo 1506, e gli autovelox fissi, tra cui i modelli Celeritas Mvd 2020 e Enves Evo Mvd 1605. Questi dispositivi sono fondamentali per la sicurezza stradale ma ora si trovano al centro di una controversia legale che potrebbe influenzare la validità delle sanzioni emesse.
Le implicazioni della sentenza per il Comune di Genova
L’assessore al Bilancio del Comune di Genova, Pietro Piciocchi, evidenzia come gli introiti generati da questi dispositivi rappresentino una quota non trascurabile per le finanze comunali, stimata in circa 6-7 milioni di euro annui. La decisione della Cassazione apre però uno scenario complesso, potenzialmente gravoso per le casse dei comuni italiani, Genova inclusa, che si vedrebbero privati di una significativa fonte di entrate.
Dal canto suo, l’assessore alla polizia locale, Sergio Gambino, ha dichiarato che il Comune è in attesa di chiarimenti formali dal Ministero delle Infrastrutture, mantenendo attivi i sistemi di rilevamento della velocità in attesa di novità. La situazione attuale, dunque, rimane in una sorta di limbo normativo, con il nuovo Codice della strada in fase di approvazione che potrebbe portare novità in termini di omologazione degli strumenti di controllo della velocità.
La reazione del Codacons e le prospettive future
Nonostante la sentenza della Cassazione, il Codacons sottolinea come la procedura per contestare le sanzioni sia tutt’altro che semplice, data la necessità di rispettare precisi criteri e tempi per l’impugnazione. Inoltre, per le multe già pagate o per quelle in cui i termini di contestazione sono scaduti, non sarebbe possibile proporre ricorso.
Carlo Rienzi, presidente del Codacons, pur criticando l’uso degli autovelox come strumento per finanziare i bilanci comunali, mette in guardia contro una possibile interpretazione errata della decisione della Cassazione. Un’interpretazione che potrebbe essere vista come un invito a trasgredire i limiti di velocità, con conseguenze negative per la sicurezza stradale. La sfida ora è garantire che la regolamentazione degli autovelox e dei tutor non comprometta l’obiettivo primario della sicurezza sulle strade, mantenendo al contempo la chiarezza e la certezza del diritto per i cittadini.
La situazione di incertezza normativa e legale attorno agli autovelox e ai sistemi di controllo della velocità a Genova riflette dunque un dibattito più ampio, che interessa numerosi comuni italiani. La necessità di un chiarimento definitivo sulla distinzione tra omologazione e approvazione si fa sempre più pressante, in un contesto in cui la sicurezza stradale e le esigenze finanziarie dei comuni devono trovare un equilibrio sostenibile e conforme alla legalità.