![Neve e gelo sulle Alpi: impatto sulle colture e previsioni meteo 1 20240422 155418](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240422-155418.webp)
Neve e gelo inaspettati sulle Alpi: i vigneti e gli orti a rischio
Una bufera di neve inaspettata ha avvolto le Alpi, da Limone al Colle dell’Agnello, portando con sé un’insolita coltre bianca che quasi sfiora i 2 metri d’accumulo. Questo fenomeno ha sorpreso non solo gli abitanti delle zone colpite ma anche gli appassionati di meteorologia, datato che ci troviamo ben oltre la metà di aprile. La neve fresca ha raggiunto i 39 centimetri a Limone Pancani, situato a 1875 metri di altitudine, dove l’accumulo totale ha superato il metro.
La sorpresa della neve di aprile non si è limitata agli alti monti. Anche rifugi e passi alpini come il Rifugio Mondovì e il Colle della Lombarda hanno registrato notevoli accumuli, contribuendo a un totale che supera i 170 cm. Questo evento ha portato con sé non solo lo stupore per il paesaggio inatteso ma anche preoccupazioni concrete per le conseguenze sulle colture agricole e sugli alberi fruttiferi, già visibilmente danneggiati.
Le gelate notturne preoccupano il settore agricolo
Gli effetti della bufera si sono fatti sentire anche nelle zone di pianura e di bassa collina, tradizionalmente più protette. Le temperature sono scese al di sotto dello zero in varie località, mettendo a rischio vigneti e coltivazioni. Particolarmente colpite sono state le zone più umide o di fondovalle, tradizionalmente più esposte alle gelate primaverili, come testimoniano le misurazioni della rete Arpa in località come la Langa Cebana e l’Alta Langa di Feisoglio.
Il web si è rapidamente riempito di immagini di filari di vigna coperti di neve e di alberi fruttiferi piegati sotto il peso inaspettato, mentre le comunità agricole valutano i danni e si preoccupano per le temperature ancora più basse previste nelle notti a venire. La situazione attuale solleva interrogativi sulla resilienza delle colture locali a questi eventi meteorologici estremi e sulle strategie di adattamento necessarie.
Previsti sviluppi del meteo: neve e poi pioggia
Le previsioni meteo indicano una possibile attenuazione della neve nelle ore pomeridiane con un aumento della quota neve fino a oltre i 700 metri, spostando l’attenzione principalmente sulle alture dell’Alta Langa. Questo cambiamento porterà a una prevalenza di pioggia nel Roero e nella Langa, con una riduzione degli accumuli nevosi nelle aree alpine di coste e fondovalle. Tuttavia, la quota neve è prevista scendere nuovamente in serata e nella notte, con possibili nuovi accumuli di neve fino a 600 metri e di 15-30 cm sopra i 1000 metri.
La vera preoccupazione rimane però per le temperature dell’alba di mercoledì, quando il cielo sereno potrebbe causare un ulteriore abbassamento dei termometri. Questa prospettiva mette in allarme non solo gli agricoltori ma tutti coloro che si occupano di gestione del territorio e di protezione civile, in quanto le basse temperature potrebbero avere effetti prolungati sulle colture e sull’ambiente.
Un evento meteorologico fuori stagione
L’evento nevoso di fine aprile si inserisce in un contesto climatico che negli ultimi anni ha visto una maggiore frequenza di fenomeni estremi. La depressione formatasi nel Golfo di Genova, che ha portato questa insolita ondata di maltempo, è solo l’ultimo di una serie di eventi che hanno messo a dura prova le comunità alpine e prealpine. L’accumulo di neve e le temperature gelide di questo periodo rappresentano una sfida non solo per l’agricoltura ma anche per la gestione delle infrastrutture e per la vita quotidiana delle persone.
Le autorità locali e regionali stanno monitorando attentamente la situazione, pronte a intervenire per minimizzare i danni e assistere le comunità colpite. Nel frattempo, la popolazione locale e gli appassionati di montagna osservano con una certa meraviglia questo ritorno dell’inverno in primavera, consapevoli delle difficoltà ma anche della straordinaria bellezza che tali eventi possono portare al paesaggio alpino.