Tragedia sul Sorapiss: la morte di una scialpinista trevigiana
Un tragico evento ha scosso la comunità di Castelfranco, in provincia di Treviso, e ha rattristato gli appassionati di montagna di tutta Italia. Monica Reginato, una donna di 55 anni appassionata di scialpinismo, ha perso la vita in una caduta fatale di 300 metri nel Canalone Comici, situato sul massiccio del Sorapiss, nei pressi di Cortina d’Ampezzo.
La tragica disavventura è avvenuta nel pomeriggio di domenica 20 aprile, quando la Centrale del 118 è stata allertata intorno alle 15:30 dai compagni di escursione della vittima. Reginato, insieme a quattro amici, stava risalendo la parte alta del canale con gli sci sulle spalle quando, per cause ancora da chiarire, ha perso l’equilibrio e ha iniziato una discesa incontrollata, terminata tragicamente alla base del canale.
Il tempestivo intervento del soccorso alpino
Non appena ricevuta la segnalazione, il team di soccorso, composto da tecnici del Suem di Pieve di Cadore e da un medico, si è immediatamente mobilitato, raggiungendo il luogo dell’incidente con un elicottero dotato di verricello. Nonostante la rapidità e l’efficienza dell’intervento, purtroppo, all’arrivo dei soccorsi non c’era più nulla da fare se non constatare il decesso della scialpinista.
La dinamica dell’incidente, così come riportata dai compagni di escursione, suggerisce che la caduta sia stata causata da un’improvvisa perdita di aderenza mentre la vittima stava procedendo con gli sci sulle spalle, una pratica comune nello scialpinismo durante la risalita di tratti particolarmente ripidi o difficilmente sciabili.
La procedura legale e il recupero della salma
Dopo aver ottenuto il nulla osta dalla magistratura, necessario per procedere nelle operazioni in caso di incidenti mortali in montagna, il corpo di Monica Reginato è stato recuperato e trasportato alla piazzola di Cortina. Questo passaggio formale è fondamentale per consentire alle autorità di svolgere tutte le indagini del caso e chiarire le esatte circostanze che hanno portato alla tragica caduta.
Il recupero della salma, avvenuto in condizioni di sicurezza grazie all’esperienza e alla professionalità dei soccorritori, ha permesso di restituire il corpo della donna alla sua famiglia, che ora dovrà affrontare il difficile compito di dare l’ultimo saluto a un caro estremamente amato.
Un monito per la sicurezza in montagna
La morte di Monica Reginato rappresenta un triste promemoria dei pericoli associati alla pratica dello scialpinismo e, più in generale, delle attività in ambiente montano. L’incidente sottolinea l’importanza di una preparazione adeguata, della conoscenza delle proprie limitazioni e del territorio che si decide di esplorare, oltre alla necessità di un equipaggiamento idoneo e alla costante valutazione delle condizioni meteorologiche e del manto nevoso.
L’appassionato di montagna deve sempre essere consapevole dei rischi legati all’ambiente in cui decide di avventurarsi, siano essi legati alla difficoltà tecnica dei percorsi o alla variabilità delle condizioni atmosferiche. La tragedia del Sorapiss ricorda a tutti l’importanza del rispetto delle norme di sicurezza e dell’utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione per prevenire incidenti.
La comunità in lutto e il ricordo di Monica
La scomparsa di Monica Reginato ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita dei suoi familiari, degli amici e nella comunità di Castelfranco, dove era conosciuta e apprezzata. La sua passione per la montagna e per lo scialpinismo, che l’ha accompagnata per tutta la vita, rimarrà un ricordo indelebile per chi ha avuto il piacere di condividerne i sentieri.
Questo tragico evento ha riunito la comunità degli appassionati di montagna nel ricordo di una delle loro, scomparsa praticando l’attività che amava di più. Le espressioni di cordoglio e i messaggi di vicinanza alla famiglia Reginato hanno attraversato i confini locali, mostrando una volta di più come la passione per la montagna e per lo scialpinismo crei legami profondi e solidali.
La sicurezza in montagna è un tema che non smette mai di essere attuale, e la perdita di Monica serve come monito per tutti coloro che amano esplorare le vette. La montagna, con la sua indiscussa bellezza e i suoi pericoli nascosti, continua a richiedere rispetto e prudenza, affinché le avventure in alta quota possano sempre avere un lieto ritorno.