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La vita militante di Pasquale Valitutti: dal ’69 a oggi, una costante lotta anarchica
Pasquale Valitutti, figura storica del movimento anarchico italiano, è tornato alla ribalta delle cronache per il suo arresto a seguito degli scontri avvenuti a Torino il 4 marzo 2023. Conosciuto nei circoli militanti come ‘Lello’, Valitutti ha intrecciato la sua esistenza con le vicende dell’anarchismo, partecipando attivamente a manifestazioni e iniziative di protesta, nonostante le limitazioni fisiche dovute alla sua condizione che lo vede su una sedia a rotelle elettrica.
Nato quasi 76 anni fa, Valitutti ha dedicato gran parte della sua vita alla lotta politica, spesso al confine con l’azione diretta. La sua figura è emblematica per la storia recente dell’anarchia italiana, con una militanza che affonda le radici già prima degli anni di piombo e che lo ha visto protagonista in numerosi episodi chiave del movimento.
Da testimone della morte di Pinelli alle proteste per Cospito
Il nome di Pasquale Valitutti è legato a numerosi eventi significativi, tra cui la notte tra il 14 e il 15 dicembre 1969, quando fu testimone della morte di Giuseppe Pinelli, l’anarchico caduto dalla finestra della Questura di Milano durante un interrogatorio. Questo episodio, uno dei più oscuri e controversi della storia italiana recente, ha segnato un momento di svolta nelle indagini sulla strage di Piazza Fontana e nella percezione pubblica del movimento anarchico.
Negli anni, Valitutti non ha mai cessato di partecipare attivamente alla vita politica e sociale del paese, manifestando contro le ingiustizie e a favore di cause quali quella di Alfredo Cospito, anarchico sottoposto a misure carcerarie particolarmente severe. La sua presenza è stata documentata in diverse occasioni di protesta, l’ultima delle quali ha portato al suo arresto per i fatti di Torino, dove le manifestazioni di solidarietà per Cospito si sono trasformate in violenti scontri urbani.
L’arresto e la reazione del movimento
L’intervento delle autorità il 4 marzo 2023 a Torino, che ha portato all’arresto di Valitutti, mette in luce la tensione crescente tra lo stato e alcuni settori del movimento anarchico. Il gip ha disposto i domiciliari per l’anziano militante, accusato di devastazione, violenza e lesioni aggravate, attestando la gravità dei reati contestati ma anche la complessità del contesto in cui si inseriscono.
La figura di Valitutti, con il suo berretto di lana e le lenti spesse degli occhiali, simboleggia una resistenza che non ha età né confini, incarnando lo spirito indomito di chi, nonostante gli anni e le difficoltà fisiche, continua a lottare per i propri ideali. La sua storia è un filo rosso che attraversa decenni di impegno anarchico, testimoniando la continuità di un impegno che non si è mai placato, nemmeno di fronte alle avversità.
Un’eredità di impegno e di sfida
La vita di Pasquale Valitutti si configura come un capitolo significativo nella storia dell’anarchismo italiano. La sua militanza, iniziata in giovane età e proseguita senza sosta attraverso gli anni, rappresenta un esempio di coerenza e dedizione a un ideale di libertà e giustizia. Le sue azioni, così come le sue parole, hanno contribuito a plasmare un movimento che, nonostante le divergenze interne e le difficoltà esterne, è rimasto vivo e attivo nel contesto sociale e politico del paese.
La storia di ‘Lello’ Valitutti, con i suoi alti e bassi, le sue vittorie e le sue sconfitte, è un monito e al tempo stesso un’ispirazione per le nuove generazioni di attivisti. La sua figura dimostra come la lotta per i diritti e la giustizia possa assumere forme diverse, adattandosi ai cambiamenti dei tempi ma rimanendo fedele a principi inalterati. La sua eredità è un invito a non arrendersi, a continuare a lottare per un mondo più giusto, anche quando gli ostacoli sembrano insormontabili.