![Un commosso addio a Garzillo: il richiamo alla sicurezza sul lavoro e all'impegno collettivo 1 20240422 093306](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240422-093306.webp)
Un commosso addio a Garzillo: le parole dell’arcivescovo e dell’affetto familiare
La comunità di Napoli si è stretta in un commovente ultimo saluto a Garzillo, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di familiari, amici e colleghi. La cerimonia funebre, tenutasi nella chiesa di Materdei, è stata un momento di profonda riflessione collettiva, segnata dalle parole toccanti dell’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, e dalla commozione palpabile tra i presenti.
Don Battaglia, nel corso dell’omelia, ha lanciato un messaggio forte e chiaro: «Il lavoro è vita, è dignità». Queste parole risuonano come un monito a non dimenticare il valore fondamentale del lavoro e il diritto alla sicurezza nei luoghi di occupazione. L’arcivescovo ha sottolineato l’urgenza di adottare «provvedimenti concreti» per fare luce sulla tragedia, invitando a una riflessione collettiva sulla necessità di garantire condizioni di lavoro sicure per prevenire altre perdite umane.
La sicurezza sul lavoro: un dovere, non un costo
L’intervento di don Battaglia ha messo in luce una realtà spesso trascurata, quella delle cosiddette morti bianche, un termine che, come evidenziato, «non sono bianche perché sporcano le coscienze». La sicurezza sul lavoro, secondo l’arcivescovo, non deve essere percepita come un onere economico ma come un fondamentale obbligo morale e sociale. La sua affermazione che «Non può esserci giustizia senza lavoro come non può esserci lavoro senza giustizia» riecheggia come un appello alla responsabilità collettiva verso coloro che ogni giorno mettono a rischio la propria vita nel mondo del lavoro.
La presenza di autorità civili e sindacali, tra cui la vicesindaco di Napoli, Laura Lieto, e una delegazione della Cgil, testimonia l’importanza della convergenza di sforzi tra i vari settori della società per affrontare con serietà e impegno la questione della sicurezza lavorativa. Questa tragedia, infatti, interpella direttamente le istituzioni, sollecitandole a un’azione concreta e immediata per tutelare la vita dei lavoratori.
Le parole di una figlia: il ricordo di un padre
Particolarmente toccante è stato il momento in cui Fara, figlia di Garzillo, ha preso la parola. Con voce tremante ma piena di amore, ha ricordato la figura del padre come «il nostro capitano, la nostra guida, il nostro faro». Queste parole dipingono l’immagine di un uomo che, oltre ad essere stato un punto di riferimento solido e amorevole per la propria famiglia, ha vissuto la sua professione con passione e dedizione assoluta. Il rimpianto per un ultimo abbraccio non dato si mescola al dolore per una perdita tanto prematura quanto ingiusta, evidenziando la profondità del legame che univa padre e figlia.
La funzione religiosa è diventata così non solo un momento di addio, ma anche di riflessione collettiva sull’importanza dei valori familiari, del lavoro svolto con amore e professionalità, e sul significato profondo di giustizia e sicurezza nel mondo dell’occupazione. La commozione di Fara e delle altre persone care di Garzillo rappresenta un monito a non dimenticare chi, come lui, ha pagato il prezzo più alto a causa di sistemi di lavoro che troppo spesso trascurano la sicurezza dei propri dipendenti.
Un impegno condiviso per il futuro
Le parole dell’arcivescovo Battaglia e il dolore della famiglia Garzillo hanno lanciato un chiaro messaggio: è tempo di responsabilità e sicurezza nel mondo del lavoro. Questo triste evento sollecita tutti, istituzioni, sindacati, imprese e cittadini, a unirsi in un impegno comune per cambiare in meglio il presente e costruire un futuro in cui tragedie simili possano essere prevenute. La sicurezza sul lavoro non è un costo ma un investimento indispensabile nella vita e nella dignità umana, un dovere che la società deve assolvere per garantire che nessun altro lavoratore debba mai più pagare con la propria vita la mancanza di misure adeguate di protezione e prevenzione.
La celebrazione in memoria di Garzillo si è quindi trasformata in un appello accorato a riflettere e agire, affinché il lavoro possa davvero essere sinonimo di vita e dignità, e non di pericolo e morte. La comunità, ancora una volta, si trova di fronte alla sfida di trasformare il dolore e la rabbia in azione, per onorare la memoria di chi ha perso la vita e proteggere quella di chi ogni giorno si reca al lavoro, nella speranza di un domani più sicuro e giusto per tutti.