Scandalo a Avellino: concorso per vigili urbani truccato, ex sindaco sotto accusa
Un’indagine ha portato alla luce un sistema di corruzione per l’accesso a posti di lavoro pubblico nella città di Avellino, coinvolgendo direttamente l’ex sindaco Gianluca Festa. Il caso, che ha scosso l’opinione pubblica locale, riguarda la manipolazione di un concorso per l’assunzione di dieci vigili urbani a tempo indeterminato, con la consegna anticipata delle domande di esame a uno dei concorrenti. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di ingerenze e manipolazioni che ha definito il cosiddetto ‘sistema Festa’.
La vicenda è emersa attraverso l’analisi delle immagini catturate da una microcamera installata nell’ufficio del sindaco, mostrando Festa mentre consegnava una busta contenente le domande del concorso al padre di uno dei candidati, Davide Mazza. Quest’ultimo, come emerso dalle indagini, avrebbe dovuto “imparare a memoria” le risposte, in vista delle prove scritte previste per il 14 dicembre. Le intercettazioni telefoniche e i messaggi scambiati su WhatsApp tra Mazza e un collaboratore di una scuola privata hanno confermato la consegna anticipata del materiale.
Le prove dell’accusa e l’interruzione del concorso
Le indagini, coordinate dal pm Vincenzo Toscano, hanno evidenziato come la prova scritta del concorso, dalla quale Mazza è risultato tra i superstiti con un punteggio di 25/30, fosse stata compromessa dalla consegna anticipata delle domande. Le perquisizioni e i sequestri effettuati hanno portato al recupero di conversazioni e documenti incriminanti, inclusi i file contenenti le domande con le corrispondenti risposte esatte, preparati per Mazza.
Il confronto tra le foto sequestrate e le 140 domande predisposte per la prova scritta ha rivelato una perfetta corrispondenza, confermando che Mazza aveva ricevuto in anticipo i quesiti. Questa scoperta ha causato l’interruzione della fase orale del concorso, prevista per l’11 gennaio, bloccando di fatto l’intero processo selettivo.
La rete di complicità e le conseguenze giudiziarie
Al centro dello scandalo troviamo anche l’architetto Filomena Smiraglia, presidente della commissione esaminatrice, e le sue interazioni con l’ex sindaco Festa, documentate da messaggi che parlano di consegne di domande e di precauzioni prese per evitare tracce informatiche. Queste comunicazioni suggeriscono una pervasiva ingerenza di Festa nelle operazioni del concorso, gettando un’ombra sulla legittimità dell’intero processo selettivo.
La rivelazione di questi fatti ha portato all’applicazione di misure cautelari nei confronti dell’ex sindaco e di altri coinvolti, segnando un punto di svolta nelle indagini sulla corruzione e sulla gestione dei concorsi pubblici in città. L’esposizione di queste pratiche non solo ha sollevato dubbi sulla trasparenza e l’integrità delle procedure di selezione ma ha anche acceso un dibattito sulla necessità di riforme e controlli più stringenti.
La reazione della comunità e le riflessioni sul sistema
La scoperta dello scandalo ha suscitato indignazione tra i cittadini di Avellino e un vivo dibattito sui metodi di selezione del personale pubblico. Molti si chiedono come sia stato possibile che un sistema così ben organizzato di corruzione potesse operare indisturbato, mettendo in luce la necessità di un maggiore controllo e trasparenza nelle procedure concorsuali.
Le autorità giudiziarie continuano a indagare sull’ampiezza del ‘sistema Festa’ e su eventuali altri casi di manipolazione e corruzione. La vicenda di Avellino diventa così emblematica dei rischi legati alla gestione del potere e delle responsabilità pubbliche, sottolineando l’importanza di meccanismi di vigilanza efficaci e di una cultura della legalità e del merito.
Questo caso rappresenta un campanello d’allarme per le istituzioni locali e nazionali, impegnate a garantire equità e giustizia nei processi di selezione, affinché episodi simili non trovino più terreno fertile in cui radicarsi. La reazione della comunità di Avellino, unita alle azioni della magistratura, potrebbe rappresentare un primo passo verso una maggiore integrità nelle pratiche amministrative e nella gestione della cosa pubblica.