Scandalo in Sicilia: Corruzione e Voto di Scambio, nel Mirino un Esponente della Lega
Le ombre della corruzione e dello scambio elettorale si addensano sulla politica siciliana in un’inchiesta che vede coinvolto Luca Sammartino, vice presidente e assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana e figura di spicco della Lega nell’isola. Le accuse mosse contro di lui dalla Procura di Catania riguardano presunti favori elettorali e il tentativo di acquisire informazioni riservate su indagini a suo carico, in un contesto che non risparmia contatti con esponenti delle forze dell’ordine e interventi su decisioni amministrative comunali.
Sammartino, che nelle elezioni regionali del 2022 ha ottenuto circa 21mila preferenze, risultando il secondo più votato in Sicilia, è stato sospeso da incarichi pubblici per un anno. La decisione è stata presa dal gip Carla Aurora Valenti, che, pur sottolineando la presenza di ‘gravi indizi di colpevolezza’, ha ritenuto non necessario procedere agli arresti domiciliari. Il politico ha reagito alle accuse dichiarandosi ‘sereno’ e fiducioso nella sua ‘totale estraneità ai fatti’.
La Reazione del Mondo Politico e le Dimissioni di Sammartino
La notizia ha scatenato un vivace dibattito politico. Il governatore della Sicilia, Renato Schifani, ha assunto ad interim gli incarichi di Sammartino, esprimendo ‘piena fiducia nella magistratura’ e sottolineando il ‘decoro, la lealtà e la trasparenza’ con cui l’assessore ha ricoperto il suo doppio ruolo istituzionale. Dal canto suo, Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, ha messo in dubbio il timing delle accuse, emergenti a ridosso delle elezioni Europee, suggerendo una possibile motivazione politica dietro la loro divulgazione.
La questione ha suscitato reazioni anche da parte di altre forze politiche. La senatrice Enza Rando, esponente del Partito Democratico e responsabile Legalità, ha enfatizzato ‘la necessità di alzare il livello di guardia’ contro la corruzione, puntando su ‘etica pubblica e antimafia sociale’. Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, ha invece criticato apertamente l’approccio politico di Matteo Salvini e della Lega, accusandoli di inseguire i voti a discapito della qualità etica dei loro alleati.
Le Accuse e l’Inchiesta ‘Pandora’
Le indagini, che hanno portato alla luce le accuse contro Sammartino, sono parte dell’operazione ‘Pandora’, incentrata su presunte infiltrazioni mafiose e corruzione nel Comune di Tremestieri Etneo. Tra gli arrestati figura anche il sindaco del comune, Santi Rando, insieme ad altri esponenti dell’amministrazione comunale e a Pietro Alfio Cosentino, considerato il referente del clan Santapaola-Ercolano nella zona. Quest’ultimo è accusato di aver orchestrato accordi elettorali per garantire l’elezione di Rando, in cambio di favori e interventi amministrativi.
Al centro dell’inchiesta c’è l’impegno di Sammartino, all’epoca deputato regionale del Partito Democratico, a favorire l’elezione di Caterina Chinnici alle elezioni europee del 2020, attraverso accordi elettorali ritenuti illeciti. Chinnici, però, è totalmente estranea ai fatti. Sammartino, difendendosi, ha sottolineato il suo intento di promuovere un cambiamento culturale in Sicilia attraverso il sostegno a Chinnici, vista come simbolo di una Sicilia che ‘non abbassa la testa’.
Le Reazioni della Commissione Antimafia e le Prospettive Future
La commissione parlamentare Antimafia ha già preso provvedimenti per acquisire gli atti dell’inchiesta, mostrando una rapida reazione al susseguirsi degli eventi. Il caso ha riacceso i riflettori sull’eterna lotta contro la corruzione e il malaffare in Italia, con un focus particolare sulla politica siciliana, da sempre crocevia di interessi e influenze contrastanti.
Il coinvolgimento di figure politiche di spicco, l’intersezione tra crimine organizzato e decisioni amministrative, e le dinamiche di scambio elettorale delineano uno scenario complesso, in cui la trasparenza e l’integrità delle istituzioni vengono messe a dura prova. L’evoluzione dell’inchiesta ‘Pandora’ sarà un banco di prova importante per la giustizia italiana e per la capacità del sistema politico di rinnovarsi, affrontando e superando le sfide poste dalla corruzione e dall’infiltrazione mafiosa.