Massimo Zedda propone un ‘secondo Poetto’ per Cagliari: tra spiagge e nuove alleanze
In un contesto politico che vede la città di Cagliari al centro di vivaci dibattiti in previsione delle imminenti elezioni comunali, Massimo Zedda, candidato del campo largo, ha lanciato una proposta audace che potrebbe ridefinire il volto della capitale sarda. Durante la presentazione della sua candidatura, affiancato dalla governatrice Alessandra Todde, Zedda ha esposto il suo programma, delineando un futuro in cui Cagliari si arricchisce di un nuovo spazio balneare: una spiaggia a Sant’Elia, concepita come un ‘secondo Poetto’ per il capoluogo.
La visione di Zedda si estende oltre la creazione di nuovi spazi naturali, puntando a rinforzare l’accessibilità e la vivibilità della città. Con un occhio di riguardo verso la problematica della mobilità urbana, l’ex sindaco ha discusso l’apertura al pubblico degli oltre mille parcheggi regionali situati in viale Trieste, in collaborazione con la Todde, per alleviare la congestione veicolare accentuata dai numerosi cantieri aperti. Questa misura si affianca alla proposta di rendere fruibili alla cittadinanza importanti aree come la caserma Ederle di Calamosca e l’ex carcere di Buoncammino, ampliando così gli spazi urbani a disposizione della comunità.
Un progetto urbano inclusivo e sostenibile
L’idea di Zedda di donare a Sant’Elia una nuova spiaggia si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione urbana che mira a promuovere l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale. La proposta non prevede interventi invasivi sull’ecosistema ma la valorizzazione di spazi naturali esistenti, in modo da integrare il rione di Sant’Elia nel tessuto urbano e renderlo più attrattivo sia per i residenti che per i turisti. Questo progetto si accompagna a una revisione delle politiche di gestione dei rifiuti, con l’introduzione di più isole ecologiche interrate e la modifica degli orari di raccolta nel centro storico, oltre alla pulizia delle strade.
Il programma di Zedda prevede anche una critica rivisitazione del progetto per il nuovo mercato di San Benedetto, opponendosi alla trasformazione radicale dell’attuale configurazione con l’introduzione di dieci ristoranti, decisione che, secondo il candidato, altererebbe l’essenza del mercato stesso. Inoltre, l’ex sindaco ha manifestato una netta opposizione alla realizzazione del tunnel di via Roma, proponendo alternative più sostenibili per il miglioramento della viabilità e della qualità della vita urbana.
La costruzione di alleanze e la politica di inclusione
Il percorso verso le elezioni vede Zedda impegnato nella costruzione di un’ampia coalizione che possa sostenere il suo progetto per Cagliari. La collaborazione con Alessandra Todde e la possibile apertura a liste civiche, pur mantenendo una certa distanza dalle forze politiche che hanno appoggiato gli avversari della governatrice nelle ultime elezioni regionali, testimonia la volontà di creare un fronte unitario che possa rispondere efficacemente alle esigenze dei cittadini e contrastare le proposte dell’opposizione, in particolare quelle vicine alla Lega e al suo leader Salvini.
Zedda sottolinea l’importanza di un dialogo aperto con tutte le componenti della società civile, escludendo però chiaramente le figure più polarizzanti. La strategia mira a consolidare una base di sostegno trasversale, capace di interpretare e rispondere alla complessità delle sfide urbane contemporanee. L’obiettivo è quello di promuovere una visione di Cagliari come città della pace, inclusiva e aperta, che possa fungere da modello di convivenza civile e di sviluppo sostenibile.
La campagna elettorale di Massimo Zedda si configura dunque come un ambizioso tentativo di riconquista di Palazzo Bacaredda, basato su un programma che intende apportare significative innovazioni nel tessuto urbano, sociale ed economico di Cagliari. Con proposte che spaziano dalla creazione di nuovi spazi verdi alla riorganizzazione della mobilità cittadina, passando per una gestione più efficiente e sostenibile dei servizi urbani, Zedda si propone come un candidato attento alle dinamiche locali ma con uno sguardo aperto alle migliori pratiche internazionali.