Indagini e accuse si accumulano: il caso Santanchè e i bilanci di Visibilia
La ministra del Turismo, Daniela Garnero Santanchè, si trova nuovamente sotto i riflettori della Procura di Milano. Dopo l’accusa di aver truffato lo Stato, emergono nuove contestazioni che riguardano la gestione finanziaria di Visibilia Editore spa. A distanza di venti giorni dall’accusa relativa alla cassa integrazione Covid, i pubblici ministeri avanzano ipotesi di falso in bilancio per il periodo 2016-2022. Le indagini, iniziate nel settembre 2022, hanno portato alla luce presunte irregolarità nella gestione della società quotata su Euronext Growth Milan, di cui Santanchè è stata presidente fino al gennaio 2022.
Le accuse non si limitano alla sola Santanchè ma coinvolgono altre figure chiave dell’orbita societaria, tra cui il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e altri 13 professionisti. Queste figure sono state indicate come parte di un meccanismo di falsificazione dei bilanci che ha riguardato diverse entità sotto il cappello di Visibilia. La senatrice, tuttavia, mantiene una posizione di distacco dalle accuse, affermando di non voler partecipare a ‘queste cose mediatiche’ e di aspettare l’esito delle indagini per dimostrare la propria innocenza.
Il contesto aziendale di Visibilia Editore
Visibilia Editore, nota in passato come venditrice di spazi pubblicitari per Il Giornale nell’era Berlusconi, ha acquisito nel corso degli anni vari periodici da Mondadori, tra cui Ville & Giardini e Ciak, non riuscendo tuttavia a chiudere un bilancio in utile per sette anni consecutivi. La gestione di Santanchè ha visto la società accumulare perdite per undici milioni, nonostante un fatturato intorno ai quattro milioni. La denuncia di nove azionisti di minoranza ha acceso i riflettori su presunte irregolarità nella gestione societaria, sollevando dubbi sull’affidabilità delle pratiche amministrative sotto la guida dell’allora presidente.
La situazione finanziaria precaria di Visibilia è stata ulteriormente confermata dalle indagini della Guardia di Finanza e dai consulenti tecnici, che hanno evidenziato un quadro di squilibrio finanziario, con significative svalutazioni degli asset e dubbi su alcune ricerche di finanziamenti esteri. Questi elementi hanno portato alla rettifica del patrimonio netto di oltre 1,1 milioni di euro nei bilanci del periodo 2017-2020, mettendo in luce una gestione finanziaria problematica.
Implicazioni legali e conseguenze
Il filone di inchiesta ha portato alla luce non solo le presunte falsificazioni nei bilanci ma anche una serie di debiti tributari e previdenziali che aggravano ulteriormente la posizione di Visibilia. La consulenza tecnica ha stimato debiti significativi con il Fisco e l’Inps, rivelando una gestione finanziaria che potrebbe avere ripercussioni non solo per la stessa Santanchè ma anche per altre società precedentemente associate alla sua sfera di influenza.
Il caso si complica con l’ultimo tentativo di salvataggio fallito e il successivo commissariamento del gruppo Visibilia Editore-Visibilia Editrice, decisione presa dal Tribunale civile a causa di ‘gravi irregolarità’ e atti di ‘mala gestione’. Questo scenario apre la strada a possibili ulteriori conseguenze legali per Santanchè, che potrebbero andare oltre le accuse attuali e toccare aspetti di natura fallimentare.
Controversie e indagini parallele
Oltre alle accuse di falso in bilancio e truffa all’Inps, emerge un ulteriore filone di indagine relativo all’ipotesi di riciclaggio, legato a un’operazione immobiliare effettuata da Dimitri Kunz e altri soggetti. Questo aspetto aggiunge un ulteriore livello di complessità al caso, mostrando come le indagini si stiano espandendo su vari fronti, con potenziali nuove implicazioni per i coinvolti.
Le indagini in corso e le accuse mosse nei confronti di Daniela Santanchè e degli altri indagati delineano un quadro di presunte irregolarità finanziarie e gestionali che potrebbero avere significative ripercussioni legali e politiche. Mentre la ministra affronta queste accuse mantenendo la propria posizione di non coinvolgimento nelle ‘cose mediatiche’, il mondo politico e quello giudiziario attendono gli sviluppi futuri di un caso che si annuncia complesso e dai molteplici risvolti.