L’Eurocamera approva il nuovo Patto su migrazione e asilo: tra solidarietà e responsabilità
Un passo significativo è stato compiuto dall’Eurocamera di Bruxelles con l’approvazione di un ambizioso documento volto a riformare il sistema di migrazione e asilo all’interno dell’Unione Europea. Il nuovo Patto su migrazione e asilo, che si articola su cinque regolamenti principali oltre a vari testi legislativi, mira a stabilire un equilibrio tra la solidarietà e la responsabilità degli Stati membri nella gestione dei flussi migratori.
Questo accordo, frutto di un’intesa raggiunta dopo intense negoziazioni, si propone di condividere equamente tra gli Stati membri l’onere della gestione dei migranti, delineando anche le procedure da seguire in situazioni di crisi improvvisa. In particolare, viene definito il trattamento dei migranti alle frontiere esterne dell’UE e delle loro richieste di asilo, oltre all’identificazione dei nuovi arrivati.
Le norme del Patto: da regolamenti su asilo e migrazione a meccanismi di solidarietà
Il fulcro del Patto riguarda il Regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione, approvato con 322 voti a favore, 266 contrari e 31 astensioni. Questo regolamento attribuisce allo Stato di primo approdo l’incarico di esaminare le richieste di asilo, introducendo alcune eccezioni significative come il ricongiungimento familiare e la conoscenza della lingua di uno Stato membro.
In risposta a situazioni di pressione migratoria eccessiva, gli Stati membri potranno attivare un meccanismo di notifica al Consiglio e alla Commissione Europea, richiedendo una detrazione dei contributi di solidarietà, che possono includere sia il sostegno finanziario sia la ricollocazione dei richiedenti asilo. Il regolamento stabilisce inoltre un contributo finanziario dell’UE di 600 milioni di euro e una quota minima di 30.000 ricollocazioni.
La procedura di frontiera e le condizioni di accoglienza
In caso di afflusso massiccio di migranti, viene prevista una procedura di frontiera specifica, con un tasso di riconoscimento che può arrivare fino al 50%. Situazioni di strumentalizzazione dei flussi migratori vedranno l’applicazione della procedura di frontiera a tutti gli arrivi, con una soglia portata al 100%. Tuttavia, dopo una valutazione individuale, sarà possibile escludere dalla procedura di frontiera persone vulnerabili e famiglie con bambini sotto i 12 anni.
Il testo legislativo sull’accoglienza dei richiedenti asilo è stato approvato con 398 voti a favore, segnando un’importante svolta nella politica di accoglienza dell’UE. Gli Stati membri saranno tenuti a garantire standard equivalenti per l’alloggio, la scuola e l’assistenza sanitaria dei richiedenti asilo. Inoltre, i richiedenti registrati potranno iniziare a lavorare sei mesi dopo la presentazione della loro domanda, mentre le condizioni di detenzione e la restrizione della libertà di movimento saranno regolamentate per evitare spostamenti interni all’UE.
Una via legale e sicura verso l’Europa
Ultimo ma non meno importante, è stato approvato un testo legislativo che prevede una via sicura e legale verso l’Europa per i rifugiati riconosciuti dall’UNHCR, provenienti da Paesi terzi. Gli Stati membri, su base volontaria, si impegneranno ad ospitare questi rifugiati, garantendo loro un ingresso legale, organizzato e sicuro nel territorio dell’UE. Questa iniziativa è stata accolta con 452 voti a favore, a dimostrazione dell’impegno dell’UE verso una gestione umanitaria e responsabile della questione migratoria.
Nonostante l’approvazione del Patto, la reazione del primo ministro ungherese Viktor Orban su X evidenzia la persistenza di divisioni all’interno dell’Unione. Orban ha definito il Patto ‘un altro chiodo sulla bara dell’Unione Europea’ e ha ribadito la posizione di Budapest contro la ‘frenesia dell’immigrazione di massa’, sottolineando la necessità di un cambiamento a Bruxelles per fermare la migrazione. L’Ungheria, insieme alla Polonia, ha votato contro l’accordo, manifestando la propria opposizione a una politica europea comune sulla migrazione e asilo.
La riforma approvata rappresenta un tentativo di bilanciare le esigenze di protezione e accoglienza dei migranti con le preoccupazioni degli Stati membri riguardo alla sicurezza e alla gestione dei flussi migratori. La sfida sarà ora quella di implementare efficacemente le nuove norme, in un contesto europeo ancora segnato da tensioni e divergenze sul tema della migrazione.