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Il Parlamento Europeo vota il nuovo Patto sui Migranti: tra solidarietà e controversie
Il dibattito sul nuovo Patto sui Migranti tiene banco nelle istituzioni europee, con il Parlamento Europeo pronto a votare un provvedimento che mira a riformare le regole sull’accoglienza dei migranti nell’Unione Europea. Dopo essere stato approvato in commissione, il patto affronta ora il voto formale in Aula, senza apparenti rischi per la sua approvazione, nonostante la presenza di critiche e resistenze da parte di diverse forze politiche nazionali.
Il provvedimento prevede un nuovo quadro per una politica globale in materia di asilo e migrazione, basato sulla solidarietà, una ripartizione delle responsabilità e norme aggiornate sui criteri e sui meccanismi per determinare lo Stato membro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionale. Si introduce la possibilità per gli Stati membri di scegliere tra diverse opzioni di solidarietà, inclusi il trasferimento di richiedenti asilo, contributi finanziari o sostegno operativo e tecnico.
Le novità introdotte dal Patto
Il Parlamento Europeo evidenzia che il patto introduce norme specifiche per le situazioni di crisi e aggiorna gli standard di accoglienza per i richiedenti asilo. Le norme modificate in materia di qualifiche stabiliranno regole uniformi in tutta l’UE per individuare le persone che chiedono protezione internazionale e tutelare i loro diritti. Inoltre, si voterà anche su una procedura comune più rapida per concedere e revocare la protezione internazionale, comprensiva di un primo screening preliminare all’ingresso nell’UE.
Una delle novità più significative riguarda l’introduzione di una procedura accelerata per le domande di asilo, con l’obiettivo di rendere i rimpatri più rapidi per chi non ha diritto alla protezione internazionale. In aggiunta, verrà istituito un nuovo quadro dell’UE per il reinsediamento, che regolerà le opportunità per i rifugiati nei paesi terzi di arrivare in Europa, basato sulla partecipazione volontaria degli Stati membri.
Controversie e dichiarazioni politiche
Nonostante il sostegno di molti, il patto affronta l’opposizione di alcuni partiti, tra cui il Partito Democratico italiano, che critica l’accordo per le conseguenze che potrebbe avere sull’Italia. Brando Benifei, capodelegazione del PD nel Parlamento europeo, ha espresso preoccupazione per un accordo che, a suo dire, ‘danneggia l’Italia’ e spinge verso una gestione dei rifugiati e dei richiedenti asilo che non promuove una vera ripartizione delle responsabilità.
Questa posizione ha sollevato critiche dal capogruppo dei popolari, Manfred Weber, che ha messo in dubbio l’europeismo del Partito Democratico. La risposta del PD non si è fatta attendere, ribadendo il proprio impegno per una politica di asilo e migrazione che rispetti i diritti umani e la solidarietà europea, respingendo le lezioni di europeismo da parte del PPE.
Le aspettative della Commissione Europea
Alla vigilia del voto, la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, ha espresso ottimismo, dichiarando di aspettarsi l’approvazione della riforma. Johansson ha sottolineato l’importanza del patto per risolvere molti problemi legati alla gestione dell’immigrazione, attraverso un approccio ordinato che tenga conto delle esigenze sia dei migranti che degli Stati membri.
Il voto del Parlamento Europeo rappresenta un momento cruciale per la politica migratoria dell’Unione, con il nuovo Patto sui Migranti che si propone come strumento fondamentale per affrontare le sfide legate all’accoglienza e alla gestione dei flussi migratori, in uno spirito di solidarietà e condivisione delle responsabilità. La sua approvazione potrebbe segnare un passo significativo verso una nuova era della politica di asilo e migrazione europea, in attesa che le misure proposte si traducano in azioni concrete a beneficio di tutti gli Stati membri e delle persone in cerca di protezione.