La Bicocca dà il benvenuto a cani e gatti: nuova politica pet-friendly
L’Università di Milano Bicocca ha introdotto una politica pionieristica che permette ai suoi dipendenti di portare i loro animali domestici, specificamente cani e gatti, negli uffici. A partire da lunedì 8 aprile, questa novità riguarderà professori, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, segnando un passo avanti significativo verso un ambiente di lavoro più inclusivo e sensibile alle esigenze dei dipendenti.
Questa iniziativa non solo testimonia l’attenzione dell’università verso il benessere dei suoi lavoratori ma si pone anche come un esempio di come le istituzioni possano adottare misure innovative per migliorare la qualità della vita in ambito lavorativo. La decisione di permettere ai dipendenti di portare i loro animali domestici al lavoro è regolamentata da criteri ben definiti, volti a garantire un’armoniosa convivenza tra umani e animali negli spazi lavorativi.
Regole chiare per una convivenza serena
Per accedere agli uffici con i propri amici a quattro zampe, i dipendenti della Bicocca dovranno ottenere una specifica autorizzazione dal proprio dirigente. Inoltre, nel caso di uffici condivisi, sarà necessario il consenso formale di tutti gli occupanti della stanza. Questo approccio collaborativo è essenziale per assicurare il rispetto delle sensibilità di tutti i lavoratori.
Il regolamento dettaglia anche i requisiti sanitari che gli animali devono soddisfare per essere ammessi: il possesso di un microchip identificativo, un libretto sanitario aggiornato, la certificazione delle profilassi vaccinali e dei trattamenti antiparassitari, l’iscrizione all’Anagrafe degli animali d’affezione e una polizza assicurativa che copra eventuali danni causati a cose o persone. Queste misure sono fondamentali per mantenere un ambiente di lavoro sicuro e salutare.
Limitazioni e responsabilità
Nonostante l’apertura verso la presenza di animali domestici, l’Università Bicocca ha stabilito delle limitazioni chiare. Gli animali non saranno ammessi negli uffici che richiedono un contatto diretto e continuativo con il pubblico, così come nelle aule e laboratori didattici, aule studio, sale conferenze e riunioni, biblioteca e negli spazi dedicati alla mensa o alle aree di coffee break. Queste restrizioni sono state pensate per evitare disagi e garantire la funzionalità degli spazi dedicati all’insegnamento e allo studio.
Inoltre, i proprietari degli animali dovranno assicurarsi di avere sempre con sé tutto il necessario per le cure igienico-sanitarie dei loro animali, evitando così situazioni di disagio per gli altri dipendenti. La responsabilità del comportamento dell’animale all’interno degli spazi universitari ricade interamente sul proprietario, che dovrà garantire che il proprio animale non adotti comportamenti aggressivi o disturbanti.
Un passo avanti verso il benessere lavorativo
L’iniziativa dell’Università Bicocca rappresenta un esempio tangibile di come le istituzioni possano intervenire concretamente per migliorare il benessere dei propri dipendenti. La possibilità di portare i propri animali domestici al lavoro è una mossa che, oltre a favorire il benessere degli animali stessi, può contribuire significativamente a ridurre lo stress e aumentare la soddisfazione lavorativa dei dipendenti. Questo aspetto è particolarmente rilevante in un periodo in cui il concetto di work-life balance sta diventando sempre più centrale nelle politiche di gestione delle risorse umane.
La decisione di adottare una politica pet-friendly si inserisce in un contesto più ampio di attenzione verso il benessere e la salute mentale dei lavoratori. Offrire un ambiente di lavoro che tenga conto delle esigenze personali dei dipendenti, tra cui la possibilità di stare vicino ai propri animali domestici durante la giornata lavorativa, è un segnale forte dell’impegno dell’università verso i propri lavoratori e potrebbe ispirare altre istituzioni a considerare iniziative simili.