![Blitz di Coldiretti al Brennero rivela un allarmante 'Fake in Italy' agroalimentare 1 20240408 202553](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240408-202553.webp)
Blitz di Coldiretti al Brennero Rivela un Allarmante ‘Fake in Italy’ Agroalimentare
Un’imponente azione di controllo si è svolta oggi al valico del Brennero, dove Coldiretti, coadiuvata dalle forze dell’ordine, ha messo in luce una realtà preoccupante riguardante il settore agroalimentare. Durante i controlli, ai quali hanno partecipato diecimila agricoltori, sono stati scoperti numerosi casi di ‘fake in Italy’: prodotti stranieri destinati a essere venduti come italiani. Tra gli esempi più eclatanti, cosce di maiale danesi dirette a Modena, potenzialmente vendute come prosciutti italiani, e uva indiana in rotta verso Novara.
Non mancano casi di frutta sudafricana spacciata per prodotto siciliano, preparati a base di uova polacchi destinati al mercato veronese, e un intero tir carico di grano privo di tracciabilità. Questi episodi non solo mettono in discussione l’autenticità dei prodotti italiani, ma rappresentano anche una minaccia per la sicurezza alimentare nazionale, secondo quanto denunciato da Coldiretti.
Una Battaglia per la Trasparenza e l’Autenticità
Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha espresso profondo disappunto per le scoperte fatte: ‘Ci dicevano che oggi al Brennero non avremmo trovato camion in ingresso che trasportavano prodotti agroalimentari come li avevamo trovati negli anni passati. Purtroppo i fatti hanno dimostrato esattamente il contrario’. Queste parole sottolineano la frustrazione per una situazione che sembra non cambiare, nonostante gli sforzi. Prandini ha poi enfatizzato l’importanza della trasparenza e dell’onestà verso i consumatori, valori che devono essere difesi a tutti i costi.
La risposta di Coldiretti non si è limitata alla denuncia. L’associazione ha annunciato l’intenzione di proseguire i controlli anche nei giorni successivi, allo scopo di monitorare costantemente il flusso di prodotti agroalimentari al valico del Brennero. È stata inoltre avanzata la proposta di istituire una blacklist 2024 dei prodotti stranieri più pericolosi, basata su un’analisi dettagliata dei cibi contaminati scoperti una volta entrati in Italia.
Il Supporto del Governo nella Lotta al ‘Fake in Italy’
Le iniziative di Coldiretti hanno trovato terreno fertile anche nelle istituzioni, con il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha espresso pieno sostegno alle azioni intraprese. L’impegno del governo Meloni nel contrastare le frodi alimentari e garantire la sovrapproduzione alimentare è stato ribadito con forza, sottolineando l’importanza di incrementare i controlli sui prodotti agroalimentari in ingresso nel paese.
Lollobrigida ha inoltre sottolineato l’importanza di una battaglia a livello europeo per la difesa della qualità e dell’autenticità dei prodotti italiani. L’obiettivo è chiaro: assicurare che le indicazioni geografiche e le denominazioni di origine siano rispettate e valorizzate, a tutela sia dei consumatori che dei produttori onesti. Questo impegno si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano, considerato un pilastro non solo dell’economia, ma anche della cultura e della tradizione del paese.
Verso un Futuro di Maggiore Trasparenza e Sicurezza Alimentare
Le azioni di Coldiretti al Brennero rappresentano un importante campanello d’allarme sulle problematiche legate all’ingresso di prodotti agroalimentari stranieri non tracciati e potenzialmente pericolosi. La lotta al ‘fake in Italy’ è fondamentale non solo per proteggere l’immagine dei prodotti italiani all’estero, ma anche per garantire la sicurezza alimentare e la salute dei consumatori. La richiesta di maggiore trasparenza e il rafforzamento dei controlli sono passi essenziali verso un sistema agroalimentare più sicuro e autentico, in cui il valore del made in Italy possa essere preservato e riconosciuto a livello globale.
La collaborazione tra associazioni di categoria, governo e istituzioni europee appare quindi come la strada maestra per affrontare e risolvere le criticità legate al fenomeno del ‘fake in Italy’, promuovendo una cultura del cibo che sia fondata sull’eccellenza, sulla trasparenza e sul rispetto delle normative. In questo contesto, l’azione di Coldiretti si configura come un esempio virtuoso di impegno civico e professionale, teso a salvaguardare i diritti dei consumatori e l’immagine dell’Italia nel mondo.