L’omaggio a Eugenio Scalfari: tra ricordi e futuro del giornalismo
La celebrazione del centenario della nascita di Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano La Repubblica, si è trasformata in un vivace omaggio collettivo che ha saputo unire passato, presente e futuro del giornalismo italiano. Se fosse stato ancora tra noi, Scalfari, scomparso il 14 luglio due anni fa, avrebbe compiuto 100 anni lo scorso 6 aprile, e sicuramente avrebbe desiderato trascorrere questo giorno insieme alle persone a lui più care: dalla famiglia allargata ai colleghi e amici di sempre, fino a includere quella che lui stesso definiva la sua “tribù”, ossia i giornalisti e i lettori di La Repubblica.
Proprio in occasione del suo centesimo compleanno, si è tenuto a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica, un evento che ha richiamato l’attenzione di una vasta platea, dimostrando quanto il legame tra Scalfari, i suoi lettori e il giornale da lui fondato nel 1976 sia ancora profondamente radicato. L’evento, caratterizzato da uno spettacolo dedicato alla figura di Scalfari, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti illustri e ha culminato con la presentazione di un volume che raccoglie testimonianze e ricordi dell’illustre giornalista.
100 voci per Eugenio Scalfari: un libro commemorativo
Il nipote di Scalfari, Simone Viola, ha presentato il libro 100 volte Scalfari, pubblicato dal Gruppo Gedi, che raccoglie cento testimonianze di chi ha conosciuto il giornalista sia nella vita privata che in quella pubblica. Il volume si apre con il ricordo personale di Simone, che descrive il nonno come un uomo affettuoso e intellettualmente stimolante, per poi spaziare attraverso diversi aspetti della vita e del pensiero di Scalfari, tra cui spicca il suo rapporto con Papa Francesco, evocato da Don Vincenzo Paglia.
La presentazione del libro ha offerto l’occasione per riflettere sul significato del giornalismo secondo Scalfari, basato sulla condivisione di idee e sulla capacità di narrare l’Italia e il mondo attraverso una prospettiva critica e al contempo aperta al dialogo. Maurizio Molinari, attuale direttore di La Repubblica, ha sottolineato come Scalfari fosse convinto dell’importanza per un direttore di definire le priorità tematiche del giornale, visione condivisa anche da altri ospiti intervenuti all’evento.
La Repubblica di Scalfari: una rivoluzione culturale
Corrado Augias e Ezio Mauro hanno ricordato come il lancio di La Repubblica nel 1976 rappresentasse una vera e propria rivoluzione, sia per il formato tabloid sia per la decisione di dare centralità alla Cultura, spostandola dal tradizionale terzo posto al cuore del giornale. Questa scelta, insieme all’adozione di una linea editoriale laica e radical-liberale, ispirata ai pensieri di Gramsci e Gobetti, ha definito un nuovo modo di fare giornalismo in Italia.
Le testimonianze di Silvana Mazzocchi e Simonetta Fiori, lungamente inviate del quotidiano, hanno inoltre evidenziato l’importanza attribuita da Scalfari al contributo femminile in ambiti giornalistici tradizionalmente dominati dagli uomini, come l’economia e la politica, contribuendo a un cambiamento significativo nel panorama mediatico italiano.
Un’eredità di amicizia e impegno
L’evento ha dimostrato come il legame tra Scalfari e i suoi collaboratori andasse ben oltre il rapporto professionale, configurandosi come una vera e propria amicizia, come ha sottolineato Ezio Mauro. Questo spirito di comunità, dove convivono sensibilità e opinioni diverse, ha contribuito a formare la narrazione dell’attualità proposta da La Repubblica, rendendola un punto di riferimento per i lettori.
La lunga fila di persone che si è formata per assistere allo spettacolo dedicato a Scalfari è stata la testimonianza visiva dell’impatto che il giornalista ha avuto sull’Italia. Una nazione intellettualmente curiosa, non ideologica e laica, che Scalfari ha saputo convocare e unire intorno alle pagine del suo giornale, invitandola a riflettere sull’oggi e ad immaginare il domani. Un’eredità di impegno civile e culturale che continua a vivere attraverso le parole e le idee di chi lo ha conosciuto e amato.