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Intossicazione alimentare in gita: Cinquantadue tra studenti e adulti ricoverati in Toscana
Un’improvvisa ondata di malore ha colpito cinquantadue persone, tra cui studenti minori, giovani e adulti, provenienti da due licei italiani e un istituto serbo, durante una gita scolastica a Montecatini Terme, in provincia di Pistoia. I soggetti coinvolti sono stati prontamente trasportati in sei diversi ospedali toscani per ricevere le cure necessarie dopo aver manifestato disturbi gastrointestinali acuti. La notizia, che ha suscitato preoccupazione tra le famiglie e la comunità educativa, vede al centro dell’attenzione la salute dei giovani e la sicurezza alimentare nelle strutture ricettive.
La maggior parte dei pazienti ha trovato accoglienza nei Pronto Soccorso di Pescia e Pistoia, ma anche Lucca, Prato, Empoli e il San Giovanni di Dio a Firenze si sono mobilitati per fornire assistenza. Inizialmente, venti ragazzi, accompagnati da una professoressa e un adulto, hanno accusato i primi sintomi, spingendo le autorità sanitarie locali ad attivare un protocollo d’emergenza che ha visto coinvolte diverse strutture ospedaliere della regione.
Le indagini e la solidarietà della comunità
L’attenzione si è rapidamente spostata sulle possibili cause dell’intossicazione, con il Dipartimento di Prevenzione che ha avviato un’inchiesta epidemiologica per fare luce sull’accaduto. Le scolaresche coinvolte, provenienti dall’ITET Carducci Galilei di Fermo, dal Liceo Scientifico Paolo Ruffini di Viterbo e da un gruppo di nazionalità serba, avevano scelto Montecatini Terme per una tappa del loro viaggio d’istruzione, ignare di ciò che avrebbero poi dovuto affrontare.
Nonostante l’allarme, le condizioni di salute dei ricoverati sono state subito definite buone dalla ASL locale, che ha confermato come tutti i pazienti siano stati tenuti in osservazione a scopo precauzionale. Il sindaco di Montecatini Terme, Luca Baroncini, ha espresso vicinanza ai ragazzi e alle loro famiglie, sottolineando come l’accoglienza e la sicurezza siano da sempre priorità per la comunità e il tessuto economico della città, noto per il suo forte richiamo turistico.
La risposta del mondo scolastico
Le reazioni non si sono fatte attendere nemmeno dal fronte scolastico, con la dirigente dell’ITET Carducci-Galilei di Fermo, Cristina Corradini, che ha prontamente organizzato l’assistenza necessaria per i suoi studenti, dimostrando un forte spirito di responsabilità e vicinanza. I ragazzi, parte di un tour culturale in Toscana che includeva visite a Firenze, Pisa, e Le Cinque Terre, hanno visto la loro esperienza interrompersi bruscamente a causa dell’intossicazione.
Nonostante il disagio e la preoccupazione iniziali, il quadro clinico dei giovani è migliorato, con solo alcuni di loro che hanno manifestato febbre persistente. La decisione di mantenere i pazienti in osservazione riflette la cautela delle autorità sanitarie, desiderose di evitare qualsiasi complicazione. La comunità scolastica ha dimostrato grande solidarietà, con la dirigente Corradini che ha anche organizzato un pullman per garantire il rientro a casa dei trenta alunni non colpiti dai sintomi.
Questo episodio sottolinea l’importanza della vigilanza e del controllo nelle strutture ricettive, soprattutto in presenza di giovani in viaggio d’istruzione. Mentre le indagini continueranno per accertare le cause esatte dell’intossicazione, la priorità rimane quella di garantire la sicurezza e il benessere di studenti e accompagnatori in ogni momento del loro percorso formativo.