Roma si trova ad affrontare un’emergenza ambientale senza precedenti a causa delle polveri sottili provenienti dal Sahara. Secondo le rilevazioni di Arpa Lazio, i livelli di smog supereranno ampiamente i limiti di sicurezza fino a venerdì 5 aprile, con un picco assoluto registrato oggi. I dati parlano chiaro: il Pm10 ha raggiunto i 113 microgrammi per metro cubo, più del doppio rispetto alla soglia consentita di 50. Nei prossimi giorni, l’allarme persiste con valori altrettanto preoccupanti.
La città avvolta dalla sabbia
La sabbia del Sahara, trasportata dallo scirocco, ha avvolto la capitale in una densa cappa, trasformando l’aria di Roma in un cocktail nocivo per la salute. La mappa dell’inquinamento sul sito dell’Arpa Lazio mostra i colori dell’allarme massimo in diverse zone della città, da Corso Francia a Cinecittà, evidenziando una situazione di grave preoccupazione per i cittadini.
Luca Richeldi, ordinario di Pneumologia all’Università Cattolica e direttore di Pneumologia al Gemelli, sottolinea che, nonostante la sabbia sia considerata un inquinante “naturale”, i rischi per la salute, soprattutto dei più piccoli e delle persone con patologie preesistenti, sono tutt’altro che trascurabili.
I rischi per la salute e i consigli degli esperti
Le particelle di Pm10 e Pm2,5 rappresentano la minaccia più grave, in quanto capaci di penetrare direttamente nella rete sanguigna e causare danni a diversi organi. Negli ultimi dieci anni, l’incremento di patologie come bronchiti, fibroma polmonare e asma nei bambini è stato significativo, una tendenza allarmante che richiede interventi immediati.
Richeldi insiste sulla necessità di adottare misure preventive, soprattutto in questi giorni di emergenza. “La prima cosa da evitare è fare esercizio fisico all’aperto”, afferma, sottolineando che le microparticelle sono ubiquitarie nell’atmosfera e non risparmiano nemmeno le aree verdi. Per i soggetti più a rischio, quali anziani, bambini e persone con patologie respiratorie, l’invito è a limitare quanto più possibile l’esposizione all’aria aperta.
Mascherine e depuratori d’aria: soluzioni efficaci?
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le mascherine non offrono una protezione adeguata in queste circostanze, mentre i depuratori d’aria domestici rappresentano una soluzione consigliata per purificare l’ambiente interno. Inoltre, Richeldi lancia un appello ai fumatori, invitandoli a evitare di aggravare ulteriormente la situazione sia per se stessi che per gli altri.
La situazione attuale richiede una risposta collettiva e consapevole, in attesa che le misure adottate dal Campidoglio, in particolare quelle relative ai trasporti e alla raccomandazione di limitare l’esposizione per le categorie più vulnerabili, possano contribuire a mitigare gli effetti dell’emergenza. La salute pubblica è al centro di questo scenario complesso, che vede la natura e l’attività umana intrecciarsi in una sfida senza precedenti per la capitale.