Enti del Terzo Settore in Allarme: il Superbonus e le Sue Ricadute Sociali
Il mondo delle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e delle strutture residenziali per disabili (Rsd) si trova a fronteggiare una sfida inattesa. La revisione del Superbonus da parte del ministero dell’Economia sembra precludere a queste realtà del terzo settore possibilità di accesso a fondamentali agevolazioni fiscali. Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia, manifesta forte preoccupazione per questa scelta, sottolineando come oltre due terzi dei 65mila posti di Rsa in Lombardia siano gestiti da enti non profit, i quali ora rischiano di dover interrompere lavori di efficientamento energetico e miglioramenti infrastrutturali fondamentali.
La cessione del credito fiscale, strumento fino ad ora vitale per permettere tali interventi, sarebbe infatti nel mirino del nuovo decreto, eliminandola di fatto. Questa manovra non solo mette a rischio l’adeguamento normativo di queste strutture ma compromette anche la possibilità di realizzare risparmi energetici significativi, liberando risorse preziose per l’assistenza.
Le Voci del Settore: Tra Frustrazioni e Appelli
Bianca Baruelli, presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi, evidenzia come il Superbonus sia stato cruciale per programmare lavori su strutture chiave per l’erogazione dei servizi a persone fragili. L’ente, che gestisce un ampio spettro di servizi sanitari e assistenziali, si trova ora di fronte a una grave incertezza, aggravata dal peso finanziario degli aumenti di costi energetici. “Abbiamo cercato di presentare tutte le autorizzazioni richieste per poter procedere”, afferma Baruelli, esprimendo la speranza che il decreto in arrivo non penalizzi chi, come la sua fondazione, ha già adempiuto ai requisiti burocratici.
La delusione è palpabile anche nelle parole di Degani, che rimarca come dopo anni di difficoltà economica, aggravate dalla pandemia e dagli aumenti dei costi energetici, si fosse aperta una concreta possibilità di miglioramento qualitativo dei servizi offerti a persone anziane, disabili e in condizioni di malattia psichiatrica. Il taglio delle agevolazioni previste rappresenta per lui un’incomprensibile regressione, a danno della qualità della residenzialità no profit.
La Reazione del Forum del Terzo Settore e le Prospettive Future
Il Forum del Terzo Settore, attraverso il suo portavoce, ha espresso profondo disappunto per questa decisione, considerata un duro colpo per tutte le realtà che operano nel sociale senza scopo di lucro. L’eliminazione del Superbonus per il terzo settore viene vista come una mancata riconoscenza del valore sociale ed economico che queste entità apportano alla comunità. Un passo indietro non solo inaspettato ma profondamente ingiusto.
Di fronte a questa situazione, emerge un forte appello affinché venga riconsiderata la decisione, sostenendo la necessità di mantenere tali agevolazioni vitali per il sostegno e il miglioramento dei servizi offerti dal terzo settore. La speranza è che un ripensamento possa aprire la strada a soluzioni che concilino le esigenze di bilancio con l’importanza di garantire e potenziare l’assistenza a chi si trova in condizioni di vulnerabilità.
La questione del Superbonus e delle sue implicazioni per il terzo settore solleva quindi non solo questioni tecniche e finanziarie ma anche etiche e sociali, rimarcando l’importanza di politiche inclusive che riconoscano il ruolo fondamentale di queste strutture nella costruzione di una società più giusta e solidale. La risposta del governo a queste sollecitazioni sarà determinante per definire il futuro dell’assistenza sociale e sanitaria nel nostro paese.